Ben 64
lungometraggi (di cui 29 opere prime), 15 mediometraggi, 54 cortometraggi,
52 anteprime mondiali, 16 quelle
internazionali, 4 le europee e 40 le italiane. Le opere visionate
complessivamente, dai vari comitati di selezione, sono state oltre 4000. Questi
in soldoni i numeri della 38° edizione dell’ormai storico e come sempre
attesissimo Torino Film Festival (20-28 novembre), diretto da Stefano Francia
di Celle, quest’anno a causa della pandemia Covid 19 (particolarmente virulenta
proprio in Piemonte) fruibile esclusivamente on line sulla piattaforma
“Mymovies”, “innovazione” accolta obtorto collo dagli organizzatori, ma in
linea con le tendenze del Festival già proiettato verso le ormai non più
trascurabili trasformazioni tecnologiche. 12 i film in concorso (la sezione più
importante del Festival, premio al miglior film € 18.000) provenienti da tutto
il mondo, tra cui l’italiano “Regina” (2020) del calabrese Alessandro Grande e
12 anche i cortometraggi, mentre 10 e 9 sono rispettivamente i film e i
documentari fuori concorso, seguiti da una ingente quantità di corti anch’essi
fuori concorso. Dopo le “Stanze di Rol”, definita zona franca, “luogo del
mistero e dell’ignoto” (12 proiezioni), spicca nella sezione TFFdoc/paesaggio
(curata da Davide Oberto) il documentario “Sulle tracce di Goethe in Sicilia”
(2010) del famoso regista tedesco Peter Stein (tra i più importanti registi
teatrali europei del ‘900), che tampina il passaggio di Goethe nell’isola,
accompagnato da un disegnatore paesaggista. Stein da molti anni ormai residente
in Italia, tra l’altro sposo dell’attrice italiana Maddalena Crippa, affascinato
dall’esplorazione compiuta nell’isola dallo scrittore, poeta e drammaturgo
tedesco dove era sbarcato nel 1787, ne ricostruisce minuziosamente le tappe in
un accattivante documentario a colori di 89 minuti, che risulta essere l’unico
tra i sette presentati nella sezione a soffermarsi sul paesaggio italiano. Come
è noto le contraddittorie impressioni di Goethe sulla Sicilia (estasiato dal
clima, dalla natura, dal mondo greco, ma sconcertato dalla sporcizia e dal
luridume di Palermo e dallo stato disastroso delle vie di comunicazione),
furono pubblicate nel libro “Viaggio in Italia”, scritto tra il 1816-1817,
denso anche di considerazioni di natura antropologica sul popolo siciliano. Un
full immersion nella Sicilia di fine ‘700, un vero e proprio salto nel passato
per comprendere meglio il presente. Alle molte sezioni documentaristiche
(“Internazionale”, “Italiana”) e ai “Corti italiani”, fanno seguito la breve
sezione “Bach to life” (8 film del passato), “Pillole di Luce. Torino e
Piemonte” e le Masterclass, tra cui una con le donne nel cinema e altre con i
noti registi Alexandr Sokurov e Mohsen
Makhmalbah, tutte visionabili gratuitamente in streaming.