Manuale di autodifesa per gli adolescenti contro le insidie del web
Sempre più frequente e insidioso il fenomeno del cyberbullismo, quella forma di bullismo condotta attraverso strumenti telematici, Internet e Social media. Coinvolge soprattutto i ragazzi appartenenti alla fascia d’età tra i 12 e i 17 anni, in modo trasversale, senza differenze sociali e culturali. A volta si rimane intrappolati, inconsapevolmente, in un vortice di violenza verbale, offese, denigrazioni. Ce lo ha spiegato bene, nei giorni scorsi, il vicequestore della Polizia postale, Vincenzo Di Piazza, nel corso di un incontro “on line” organizzato dalla nostra Scuola, l’Istituto Don Bosco Ranchibile.
L’iniziativa, a conclusione di un ampio progetto intitolato “Connessioni consapevoli”, è nata dal desiderio di mettere al centro la tutela di noi minorenni, in un’ottica di informazione, prevenzione, formazione ed inclusione. Insomma, un contributo prezioso per assumere consapevolezza e responsabilizzarci in età adolescenziale.
Educare al mondo web, ai social e a un loro uso responsabile è oggi più che mai una priorità, come ha sottolineato il vicequestore.
A causa della pandemia, da circa un anno e mezzo, con le scuole chiuse, la dad e il distanziamento sociale, il tempo trascorso in rete, da noi ragazze e ragazzi, si è moltiplicato e la comunicazione fra i gruppi avviene ormai solo attraverso i mezzi digitali. Tutto questo aumenta il rischio che ciascuno di noi possa vivere situazioni di cyberbullismo. E infatti il vicequestore ci ha confermato che il fenomeno è in aumento. Ci ha raccontato alcune esperienze dirette e dato dei consigli nel caso in cui ci trovassimo in situazioni di pericolo e avessimo bisogno di aiuto per noi o per nostri amici e compagni. C’è stato spazio anche per tante domande per chiarire i nostri dubbi.
Noi pensiamo che questo incontro sia stato molto utile e importante: infatti, anche se, personalmente, non abbiamo mai vissuto situazioni di cyber-bullismo, grazie alle parole di un esperto, siamo riusciti a sviluppare una sorta di prevenzione per il futuro, qualora ci capitasse di essere vittime, o, peggio, ci venisse in mente anche solo di postare qualche battuta pesante o la foto di qualcuno, senza il suo permesso. Ci è anche piaciuto il fatto che il vicequestore non abbia demonizzato i dispositivi elettronici che noi utilizziamo quotidianamente, ma ne ha anche sottolineato i vantaggi, se usati bene. Crediamo sia fondamentale sensibilizzare i ragazzi con questo tipo di informazioni e cercare di fare in modo che determinate situazioni non si verifichino mai.
Olga Angelica e Sara Cammarata
Ultimi articoli
Francesco, il papa che pensava agli ultimi
Lo ingiuriavano, ora lo piangono
Pippo Oddo, tante vite
e un sogno incompiutoL’emozione dei ragazzi
per La Torre e Di Salvoi giovani promuovono
il ricordo di Pio La Torre
e Rosario Di SalvoGerges Simenon,
la vita in tanti fotogrammi
di bellezzaGiustizia, dove porta la riforma di Nordio
Solo lo stupro nero diventa caso nazionale
Meli, l'intellettuale
distante dalle accademieMercati azionari, la Grande Rapina