Rubrica



La capacità di rinascere dei mafiosi

Nonostante l’offensiva dello Stato quotidianamente  porti in carcere boss e gregari, le cosche dimostrano  una inaspettata vitalità e capacità di pressione sul territorio.  Assemblea a Bagheria per dire “no” ai clan


Vito Lo Monaco

''Reintitolate l'aeroporto di Comiso a Pio La Torre''

Lettera aperta al neo Sindaco di Comiso, Filippo Spataro per chiedere la reintitolazione dello scalo comisano a Pio La Torre

Vito Lo Monaco

Per il Pd una vittoria a metà

Il Pd ha più di un motivo di ritenersi soddisfatto del risultato elettorale delle amministrative in Italia e in Sicilia, ma farebbe bene a tenere i piedi a terra, come ha suggerito, giustamente, il suo segretario Epifani.

Vito Lo Monaco

Il Porcellum e i pericoli della politica digitale

Come nelle precedenti occasioni, dopo un risultato elettorale d’incerta lettura, promessa un’approfondita analisi sulla mancata vittoria, la sinistra, anche stavolta, accantona tale impegno per dedicarsi alla “riforma istituzionale” quale panacea della sua crisi di rappresentanza della società italiana

Vito Lo Monaco

Ciccio Renda, lo storico degli ultimi

L’unità tra pensiero e azione al servizio del bene comune - socialismo, democrazia, emancipazione contadina, del lavoro - è il loro lascito ideale. La loro utopia è ancora valida, la loro “necessità di ricerca della nostra vera identità andata smarrita nei mutamenti profondi verificatisi alla fine del secolo scorso” (Autobiografia politica, Renda), rimane, nel XXI secolo, anche la nostra.


Vito Lo Monaco

In memoria di Ciccio Renda e di sua moglie Antonietta

Una coppia d'acciaio, Antonietta e Francesco Renda. Sobria, riservata, tenace: avvertivi tra loro un sodalizio, una condivisione piena, un'intesa umana, una complicità affettiva, un legame fortissimo eppure tutto privato, nello spendersi pubblicamente entrambi.

Gemma Contin

L'importanza della didattica antimafia

Lo stop alla discussa tabella H della Regione imposto dal Commissario dello Stato elimina ogni alibi. Governo e Ars hanno  l’occasione per stabilire, finalmente, criteri oggettivi di sostegno  alle attività culturali e sociali valide per la crescita civile della Sicilia. Le associazioni di volontariato non devono essere scelte per appartenenza ma per merito e documentata vita democratica, storicamente documentata.


la proposta | Vito lo Monaco

Il dovere di coltivare la memoria

Appello ai presidenti di Camera e Senato perché sia estesa la possibilità di accedere, per via digitale, a tutti gli atti pubblici delle Commissioni antimafia attraverso il Portale antimafia dedicato a Pio La Torre

Lettera aperta a Boldrini e Grasso | Vito Lo Monaco

Fiorisce il seme dell'antimafia

Dopo sette anni consecutivi di rilevamento della percezione del fenomeno mafioso da parte dei giovani che hanno seguito il progetto educativo del Centro Studi Pio La Torre, alcuni temi appaiono consolidati e anche positivamente, scontato lo scorrimento generazionale. Gli intervistati, dal Nord al Sud, confermano a stragande maggioranza un’opinione molto negativa del fenomeno visto come condizionamento frenante dell’economia e dello sviluppo civile della società italiana.

Vito Lo Monaco

L'amore di Giorgio Napolitano per la Sicilia

Un rapporto profondo e intenso: cinque le visite del Presidente. La prima, nel giugno del 2007, in occasione della cerimonia in ricordo delle vittime della mafia al Giardino della Memoria di Ciaculli. Manifestazione promossa, tra le altre organizzazioni, anche dal Centro Pio La Torre con il quale il capo dello Stato ha mantenuto un rapporto di viva cordialità e partecipazione alle iniziative

la memoria | Davide Mancuso

L’impegno di Napolitano per l’Italia

Ha accettato l’oneroso incarico con grande spirito di servizio per la Repubblica, ma non possiamo nasconderci che il suo sacrificio è stato reso ineludibile dal fallimento dei partiti e dalla loro crisi che può travolgere il sistema democratico.

L'analisi | Vito Lo Monaco

Lettera aperta al Presidente Crocetta

Caro Presidente,
il Centro studi Pio La Torre vuole far pervenire al suo Governo e all’Assemblea regionale la preoccupazione per il futuro di quelle associazioni antimafia e culturali, come il Centro, le quali nel corso di questi ultimi decenni (il Pio La Torre dal 1986), hanno alimentato nella memoria civica del Paese il senso sociale e politico della lotta antimafia facendone motivo di mobilitazione popolare e di costruzione, soprattutto tra i giovani, di una nuova e condivisa coscienza critica antimafiosa.