Intitolata a Pio La Torre una villa di Casteldaccia confiscata ai Greco
E' stato inaugurato oggi a Casteldaccia, nella villa sul mare confiscata al boss di cosa nostra Michele Greco, un centro di pronto soccorso sociale intitolato a Pio La Torre. Il bene di proprietà del Comune di Casteldaccia, confiscato per effetto della Legge Rognoni-La Torre, apparteneva al capo della cupola di cosa nostra Michele Greco, che villeggiava sul litorale casteldaccese negli anni in cui la mafia dominava incontrastata il territorio tra Bagheria, Casteldaccia e Altavilla; definito il triangolo della morte quando nei primi anni 80' furono assassinate centinaia di persone, in quella che prese il nome di seconda guerra di mafia. Al termine di un percorso durato oltre 2 anni, dopo il restauro attuato con fondi della comunità europea, la villa è stata affidata ad un Ats composta da due cooperative di giovani del territorio impegnate nel sociale.
Le cooperative svolgeranno all'interno del bene una serie di attività, in sinergia con le scuole e il Comune, rivolte alle fasce di popolazione più deboli ed in particolar modo ai bambini. Verranno promosse tutta una serie di attività di carattere ludico ma aventi soprattutto una valenza sociale. Il centro è stato intitolato a Pio La Torre, ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982, per aver portato avanti con coraggio e senza mai tirarsi indietro tante battaglie a favore dei più deboli, ma sopratutto per essere stato ideatore e coofirmatario della legge che prevede la confisca dei beni dei mafiosi.
Aver toccato gli interessi economici delle cosche ne sancì l'inappellabile condanna a morte per mano della mafia. Per Casteldaccia è un giorno importante non soltanto dal punto di vista simbolico, perchè un bene prima appartenuto ad un mafioso di rango diventa fruibile dalla collettività, ma anche sul piano più strettamente concreto. L'amministrazione comunale di Casteldaccia infatti ha deciso di creare in quel bene un centro di primo soccorso sociale. Sarà possibile fornire posti letto e ristoro a persone in stato di urgente bisogno e indigenza; è prevista inoltre l'attivazione di un banco alimentare rivolto alle famiglie svantaggiate di Casteldaccia. Il centro sarà quindi un punto di riferimento a Casteldaccia per tutte quelle persone che si trovano in uno stato di disagio anche momentaneo.
"L'intitolazione a Pio La Torre della casa appartenuta al papa di cosa nostra Michele Greco è un fatto storico importantissimo" -dichiara Vito Lo Monaco, Presidente del Centro Studi Pio La Torre" - Era lui il capo della cupola che decretò la morte di Pio La Torre, il quale aveva capito che per sconfiggere i mafiosi bisognava togliergli le ricchezze accumulate illecitamente grazie alla droga , alle estorsioni e compiendo omicidi. L'intuizione di Pio La Torre si rivelò vincente ma ne sancì la morte". E aggiunge -"Qui a Casteldaccia la guerra di mafia dei primi anni 80' lasciò sul terreno moltissimi morti, tra cui Piddu Panno, il capomafia del paese che si vantava di avere sul suo territorio mafiosi del calibro di Michele Greco e che dagli stessi fu tradito e assassinato con il metodo della lupara bianca. All'omicido di Piddu Panno la storia processuale fa risalire l'inizio della seconda guerra di mafia che vide, con l'uccisione di tutti i nemici, la scalata dei corleonesi.
Fu proprio in quegli anni che a Casteldaccia cominciò a muoversi una coscienza civile antimafiosa che culminò nella "marcia contro la mafia e la droga" del 1983, in cui tutte le forze sane della società e di estrazione politica e sensibilità diverse, per la prima volta testimoniarono pubblicamente il loro sdegno verso la mafia; per la prima volta anche la chiesa si esprimeva con forza pubblicamente contro la mafia", "L'intitolazione a Pio La Torre di questo bene confiscato alla mafia, che diventa un luogo di solidarietà e di assistenza ai più bisognosi, rappresenta un tassello importante di un percorso che affonda radici lontane - dichiara il sindaco di Casteldaccia Fabio Spatafora- "Il segno del riscatto morale di una terra martoriata dalla mafia, che non deve dimenticare il passato per costruire un futuro migliore. Speriamo che questo bene possa da oggi in poi dare sostegno ed essere utile alla collettività, soprattutto a chi ne ha più bisogno".
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