I miti oscuri e il branco tra valori intossicati

Società | 29 aprile 2025
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La generazione delle ombre. Staremo a ragionare a lungo sugli avvenimenti di Monreale. Magari i carabinieri metteranno le mani e le manette sugli autori della strage e sui complici e confermeranno che tra vittime e assassini è impossibile trovare qualcuno che sia andato molto oltre l’inizio del secondo decennio di vita. Magari metteranno nero su carta prove, registrazioni di telecamere di sorveglianza, perfino confessioni. E la magistratura definirà reati e imputazioni mentre agli avvocati difensori scaleranno intere vetrate nel tentativo di configurare uno straccio di attenuante. Nemmeno quelle generiche che non si negano a nessuno. Ci saranno condanne, anni di silenzio, sfoltimento delle pene più lunghe, “so’ ragazzi…”, affidamenti in prova, ammortizzatori, alternative, domiciliari. Tre morti restano morti impegnati a mettere la legna dei ricordi nel fuoco delle famiglie che nessuna protezione civile potrà mai spegnere, nemmeno con il palliativo di una sentenza di primo grado che tutti ci aspettiamo severa ma che tutti temiamo precaria.
Come si vede, tutto dovrebbe diventare chiaro nel giro di pochi giorni. Al netto di sorprese sulla dinamica della strage. Il problema è che neanche le eventuali sorprese saranno sufficienti, se non a chiarire cosa è successo, a spiegare perché è successo.
Sappiamo ancora poco del branco che ha assaltato Monreale sugli scooter e con le armi in tasca. Sappiamo che erano dello Zen e questo, ammettiamolo, dentro di noi fa scattare una presunzione di comprensione: “Ah, ecco… Ho capito”. E mentre ci rimproveriamo del cattivo pensiero, ricordiamo, con Gramsci, che le cazziate ai popoli non hanno senso. Non è la targa Zen che definisce un problema. C’è tanta brava gente allo Zen che non può diventare, nel sentire comune, un serbatoio di malacarne. Per non parlare di esponenti delle istituzioni venuti da fuori a coltivare lucrosi affari sulle spalle dei poveracci.
Siamo invece di fronte a un problema di generazione. Le scazzottate nei quartieri le abbiamo fatte tutti ma qui non è più problema di comitive turbolente, di “tacche” di amici e di sciarre a timpulate. Qui siamo di fronte a branchi di assassini: ieri dallo Zen, domani da un altro quartiere non necessariamente degradato e periferico. Per ora ogni fine settimana c’è una rissa seria davanti a una discoteca. In altre città tifoserie violente cercano sempre lo scontro con le forze dell’ordine o contro altre tifoserie. E lo fanno con tanto di premeditazione e di strategia militare.
In mancanza di guida stiamo consegnando questa generazione a un sistema di valori tragicamente minimalista dove il viverre sta virando nel sopravvivere, dove decidono i muscoli e non le teste. Il valore di una vita scende in fretta nella borsa dei rapporti relazionali. E i ragazzi sono svelti a crearsi quantità industriali di miti oscuri, a riconoscere due sole categorie: i vincenti e i perdenti. Affascina l’ultimo boss raccontato nelle fiction o al cinema, balliamo sui pezzi dei trappers che magari si limitassero al patriarcato. E la scuola? Quanti ne stiamo lasciando indietro con ‘ste cazzate del primato del merito, del premio ai vincenti. E lo sport? Peggio che andar di notte tra scommesse e doping, guerre tra tifoserie e imbrogli finanziari. E non pensiamo che in questa situazione si possano salvare le famiglie. Faremo bene a pensare a tutte le volte che ci siamo rifiutati di capire, prima ancora di scegliere tra un “sì” e un “no”. Non sempre è solo distrazione, resa di fronte a problemi complessi. Spesso è anche amore tossico in una mondo dove l’analfabetismo sentimentale è ormai pandemico e sapere amare è sempre più difficile. Una generazione che a vent’anni disprezza le ragazze e tende a soggiogarle. E a trenta le ammazza se non ci stanno. Sex, Drug, Rock & Roll possono essere affascinanti ma se restano soli saranno foglie d’autunno nel vento del quotidiano e avremo tradito ancora la consapevolezza che ciascuno di noi, nessuno escluso, è una balata della strada della Storia.
 di Daniele Billitteri

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