“E all’improvviso la mafia era visibile”
Traduciamo integralmente in italiano il reportage di Corinna Violetta Kolonko “E all’improvviso la mafia era visibile” pubblicato sul sito Mafianeindanke (https://mafianeindanke.de/und-ploetzlich-war-die-mafia-sichtbar/). Crediamo che ogni Paese debba avere una o più associazioni per diffondere informazioni sulla criminalità organizzata. È importante che i cittadini siano informati e consapevoli dei rischi sui loro territori dovuti all'attività della criminalità organizzata. La storia ci insegna che quando iniziano a sparare per strada, sono già insediati e più difficili da estirpare. Ringraziamo Mafianeindanke per il loro lavoro.
We fully translate in Italian Corinna Violetta Kolonko's reportage "And suddenly the mafia was visible" published on the Mafianeindanke website https://mafianeindanke.de/und-
Thanks to Mafianeindanke for their work.
Un reportage di Corinna Violetta Kolonko
Era la notte tra il 14 e il 15 agosto 2007 quando sei uomini furono fucilati davanti al ristorante "Da Bruno" di Duisburg. Quando l'ho saputo in mattinata, tutti i telegiornali stavano già riportando l'attentato, il cui sfondo era una faida tra due famiglie ostili della 'ndrangheta mafia.
Era la prima volta che la mafia italiana faceva un'apparizione così evidente in questo Paese e ha stupito anche me. Conoscevo il fenomeno mafioso, ma non l'avevo mai approfondito - fino a quel giorno. Non riuscivo a capire come qualcosa che era conosciuto solo da Hollywood, libri e storie improvvisamente diventasse così visibile e reale in questo paese. Soprattutto, non riuscivo a capire che un paese così bello come l'Italia potesse avere un problema così terribile. E che questo è apparso all'improvviso anche qui. Il mio interesse è stato stuzzicato.
Poco dopo avrei dovuto scegliere un argomento per la mia quinta parte d'esame nell'Abitur*. Mi è stato subito chiaro che volevo dare un'occhiata più da vicino alla criminalità organizzata italiana e ho iniziato a divorare tutti i libri e gli articoli che trattavano il problema. Sono sempre stato interessato all'argomento.
Dopo il diploma di scuola superiore, ho iniziato i miei studi all'Università Humboldt di Berlino. Stavo facendo una laurea in "Filologia italiana" e un giorno all'Istituto di Studi Romantici ho notato un volantino di una manifestazione sulla criminalità organizzata. Lì ho incontrato l'associazione "Mafianeindanke" e mi sono unito agli attivisti. Seguì una tesi di laurea sulla criminalità organizzata italiana, oltre a un viaggio di studio in una roccaforte mafiosa vicino a Napoli e ora la mia tesi di laurea, che tratta anche l'argomento. Questa volta, però, il focus è sul movimento antimafia. Perché senza di loro la mafia italiana avrebbe un gioco ancora più facile.
Il 15 agosto 2007 mi ha aperto gli occhi e mi ha sensibilizzato. Vorrei che altre persone ricordassero l'assassinio in modo più vivido. Perché la minaccia è ancora lì. Anche se la criminalità organizzata italiana non ha commesso atti di violenza simili in questo Paese, è comunque impegnata, come dimostrano la commissione investigativa mafiosa di Erfurt o il processo Pollino a Düsseldorf. (A cura di Loredana Introini)
*Abitur (dal latino abire, andare via) è un titolo di studio rilasciato in Germania e Finlandia al termine della scuola secondaria.
Ultimi articoli
- Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica - Si smantella l’antimafia
e si indebolisce lo Stato - C’era una volta l’alleanza progressista
- Vito Giacalone, un secolo
di lotte sociali e politiche - Violenza sulle donne, come fermare
l’ondata di sangue - Ovazza, l'ingegnere ebreo comunista
padre della riforma agraria - Uno studio sui movimenti
studenteschi e le università