Così le mafie si sono arricchite approfittando della pandemia del Covid

Junior | 3 novembre 2022
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 Ecco le riflessioni prodotte dai ragazzi dell'ITI A. Pacinotti Fondi  dopo la visione della prima conferenza del Progetto educativo antimafia. Gli alunni sono coordinati dai docenti Valeria Addessi, Pierina Carta, Pasqualina Corpolongo, Doriana D'Ettorre e Antonella Raso. 


Burli Gaia, 3 A indirizzo Chimico , ITI A. Pacinotti Fondi LT
A scuola l’insegnante di italiano ci ha assegnato il compito di scrivere un elaborato su “Pio La Torre”, spero di essere in grado di raccontare ciò che è successo nonostante i miei 16 anni.
Questa è un’età difficile per affrontare certi problemi perché tendi ad usare parole, frasi sentite da adulti in famiglia, da politici in TV ma ci proverò iniziando dallo scrivere della videoconferenza ascoltata in classe.
Il professore Ernesto Savona ci descrive i mutamenti della criminalità organizzata prima, durante e dopo la pandemia; prima del Covid, la criminalità organizzata, era presente in tutto il mondo in modo insistente e pericoloso, durante il Covid le cose sono un pò cambiate ma in modo diverso nelle varie parti del mondo, ad esempio, in Messico è diminuita la violenza domestica, i furti, gli scassi ma è rimasta invariata la criminalità organizzata. In Brasile, i narcotrafficanti chiamati milicias, hanno preso il sopravvento facendo si che le infezioni dovute al Covid fossero in netto aumento rispetto agli altri e questo perché la criminalità si è sostituita allo Stato. In breve, ciò che sta cambiando durante la pandemia è:
°più forza all’illegalità
°più corruzione
°più infiltrazione
°più frodi informatiche
°più traffici illegali.
Le infiltrazioni sono tante e diverse, la più clamorosa, perché avvenuta durante la pandemia, è quella nel commercio all’ingrosso di prodotti medici; ricordiamo le migliaia di mascherine scadenti e falsificate come i disinfettanti per le mani e farmaci antivirali non autorizzati.
In 90 paesi in tutto il mondo ci sono stati 121 arresti e quattro milioni di farmaci pericolosi sequestrati.
Il Covid-19 ha accelerato ciò che già esisteva, cioè il processo di divulgazione della criminalità; ci si aspetta che nei prossimi 5 anni, la criminalità organizzata, prospererà ovunque grazie alle opportunità pubbliche e private cioè l’appropriarsi di imprese fallite. A peggiorare la situazione è stata poi la guerra in Ucraina, che oltre a morti e distruzioni, ha portato ad un forte incremento dell’immigrazione clandestina che sappiamo essere una delle cause maggiori per la formazione di gang giovanili e quindi criminalità organizzata.
Il professor Savona ha concluso rivolgendosi ai giovani, che saranno coloro che dovranno lavorare e vivere in un futuro che non si prospetta facile, ha quindi esortato ad intervenire subito, ad agire perché è questo il senso delle videoconferenze “Pio La Torre”.
Tutto ciò è interessante ma difficile da comprendere per noi “giovanissimi”, in che modo noi da soli possiamo cambiare la storia della criminalità e migliorare il nostro futuro? Come ha detto il professore, è una GRANDE SFIDA che noi dobbiamo accettare e portare avanti!
Vorrei la strada già spianata per il futuro, un mondo migliore per vivere senza preoccupazioni ma, per avere il futuro che sogno, mi impegnerò e lo farò anche per il prossimo.

Pezzola Sara VB LSA, ITI A. Pacinotti Fondi LT
Nella giornata del 20 ottobre 2022, si è tenuta la prima conferenza del progetto antimafia Pio la Torre.
Si è discusso molto sulle mutazioni delle varie mafie nel XXI° secolo e dell’influenza della pandemia sulle organizzazioni criminali.
Prima di passare la parola ai due relatori Ernesto Savona e Alberto Vannucci, il presidente emerito, Vito Lo Monaco, ha voluto fare un caloroso saluto a tutti noi studenti e spettatori.
Si è successivamente spostata l’attenzione sul direttore di Transcrime-Università Cattolica del Sacro Cuore, Ernesto Savona, il quale è riuscito, egregiamente, ad esporre i mutamenti che la mafia ha avuto dall’inizio alla fine delle pandemia, confrontando i dati italiani con quelli di altre zone del mondo.
Ciò che mi ha maggiormente colpito, è la scarsa protezione che lo Stato ci riserva…
Come possiamo sentirci al sicuro se mafia e politica collaborano in uno stesso territorio?
Com’è possibile che in cambio di qualche voto, qualcuno sia disposto a sostenere e agevolare le organizzazioni mafiose?
La corruzione è nemica dello Stato e in un Paese in cui il traffico di immigrati e di organi è una fonte di guadagno maggiore della vendita di droga, non ci si può aspettare un intervento rapido e conciso.
La pandemia non ha fatto altro che incrementare la potenza mafiosa, allargandone i confini.
Sono addirittura riusciti ad inserirsi nel mondo dell’informatica e a minacciare i settori economici più richiesti nel periodo Covid; gli stessi organi sanitari sono sotto il controllo della criminalità mafiosa.
Il secondo relatore, docente UNIPI, Alberto Vannucci, ha rimarcato la gravità della situazione, soffermandosi sulle modalità con cui l’organizzazione criminale agisce, spiegando come contrastare tali attacchi.
Il vero problema però non siamo noi giovani, perché oltre a denunciare e prevenire, non possiamo fare…
Sono le varie istituzioni e lo Stato a dover portare a termine il compito, ma come riescono a farlo se sono i primi ad aprire le porte a tali organizzazioni?
Interventi economici e normativi rapidi, sono, non dico impossibili, ma quasi…
Le persone che dovrebbero proteggerci, sono le stesse che stringono la mano ai criminali, aprendo loro strade ed opportunità.
Ringrazio il centro studi di Pio La Torre per la possibilità che offre a me, così come a tanti altri studenti, di assistere a conferenze che trattano di attualità, mostrandoci il vero volto delle organizzazioni criminali del nostro Paese.

Eleonora Fasolo VA LSA, ITI A. Pacinotti Fondi LT
Il terzo decennio del secolo XXI si è aperto con due eventi che hanno condizionato -e continuano a condizionare- la quotidianità di tutti i cittadini del mondo: la pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19, seguita dall’invasione dell’Ucraina per mano dei russi nel febbraio 2022, non solo ha cambiato le regole delle attività lecite, ma ha dato alle mafie un’opportunità per insediarsi laddove lo Stato non è riuscito ad imporsi, prendendo il suo posto nel momento in cui i cittadini avevano maggior bisogno di essere tutelati.
Durante la prima conferenza della XVII edizione del Progetto Educativo Antimafia “Pio la Torre” il relatore Ernesto Savona ha ragionato sull’impatto che la pandemia e la guerra Russia-Ucraina hanno avuto nel mondo e nella diffusione del fenomeno mafioso, offrendo uno spunto di riflessione per valutare in che misura la mafia è in grado di evolversi per poter imporsi anche su fenomeni imprevedibili.
Che cosa è successo all’organizzazione mafiosa prima della pandemia? Possono essere riconosciuti tre trend attraverso cui la mafia era solita manifestarsi nel periodo che precede il Coronavirus:
1. Gruppi regolati da un’organizzazione gerarchica che si infiltrano nel settore economico e si muovono verso la diminuzione della violenza;
2. Gang locali che praticano violenza e hanno un’organizzazione flessibile;
3. Gruppi etnici che si adeguano alle condizioni di mercato, alternando l’organizzazione gerarchica a quella flessibile.
Qual è stata la tendenza mafiosa nei periodi pre e post pandemia in Italia? In Italia gli omicidi per mano mafiosa hanno avuta una diminuzione del 41% rispetto al periodo pre pandemico: si è verificata una diffusa diminuzione di violenza (legata in particolare alle restrizioni imposte dal Governo al fine di contenere il contagio) nelle percentuali degli omicidi in famiglia e dei furti; una tendenza opposta riguarda invece le truffe informatiche, le quali costituiscono una nuova forma di criminalità.
La mutazione delle mafie nel mondo. Anche in Messico, Paese in cui l’alto tasso di criminalità era già noto, si è verificata una netta diminuzione degli omicidi, in particolare delle violenze domestiche. In altri Paesi dell’America Latina, tra cui la Colombia, si è invece riscontrata una riorganizzazione della mafia, che ha sostituito la tradizione della violenza alle azioni di solidarietà e di cura nei confronti di coloro che, in un periodo così delicato, avevano bisogno di sostentamento. Allo scopo di legittimarsi come realtà alternativa allo Stato le O.C. hanno perfino distribuito i vaccini anti-Covid. In Brasile la criminalità è riconosciuta come vera e propria governance, ovvero governante, a causa dell’organizzazione quasi militare che ha assunto nel tempo, tanto che l’attività illecita è addirittura più forte di quella legale.
Conclusioni La situazione presentata è già nota, in quanto anche durante diversi fenomeni accaduti in passato si è verificata la superiorità delle organizzazioni criminali sullo Stato (consideriamo per esempio gli interventi mafiosi scaturiti dal terremoto in Irpinia del 1980 oppure dall’uragano che colpì il Messico nel 2013). In generale la pandemia è stata l’occasione per rendere le governances illegali più forti, per aumentare le appropriazioni indebite, le frodi, le corruzioni -basta pensare al PNRR italiano, che si teme possa essere fonte di abusi e di opportunità- meno fatturato di imprese legali e crescenti frodi legate al settore dell’informatica.
Che cosa succede dopo la pandemia? La pandemia ha accelerato dei processi che in precedenza già esistevano, creando un terreno fruttifero alle O.C. Possiamo prevedere che nei prossimi 5/10 anni la mafia potrà trovare ancora più opportunità di insediarsi al posto dello Stato: questo non delinea però una visione pessimistica; la presa di consapevolezza ci permette di organizzarci meglio in termini di interventi economici centrati e rapidi, lasciando agire i governi legittimi come unici esecutori di qualsiasi misura.
Quali sono i risultati dell’invasione dell’Ucraina? Il conflitto Russia-Ucraina si aggiunge all’impatto della pandemia: come già risaputo grazie alle precedenti guerre, le conseguenze di questo conflitto si protrarranno in un lungo periodo di tempo. Basti pensare alla disponibilità -a guerra conclusa- delle armi da fuoco, che rappresenta un’ulteriore possibilità di contrabbando di armi illegali.
Queste sono state le tappe ripercorse da Ernesto Savona nel suo intervento. La pandemia e la guerra sono due eventi di fondamentale importanza: acquisire la consapevolezza di ciò che è accaduto in questo periodo serve per poter essere in grado nel futuro di avere il controllo su determinate situazioni. Il relatore spiega che i giovani si trovano davanti ad una sfida educativa: le occasioni lavorative nel settore pubblico saranno diverse rispetto a quelle di cui hanno goduto i nostri genitori, ma ciò non costituisce una visione pessimistica. Riconoscere le cause di determinati fenomeni è il primo strumento per combatterli.
L’emergenza Covid, che possiamo ancora osservare da vicino trovandoci in ogni caso fuori pericolo, ha messo a dura prova tutte le attività -lavorative e non- che hanno dovuto inventare una vera e propria riorganizzazione del modo di lavorare nel periodo successivo al primo lockdown. Una situazione improvvisa come la pandemia ha evidenziato le deficienze organizzative del governo (pensiamo per esempio all’ingarbugliato processo per la prenotazione di un tampone), ponendo come prima responsabile la burocrazia. Quest’ultima è individuata come la causa principale dell’inattività dello Stato italiano. Consideriamo una delle ultime calamità naturali, come il terremoto che devastò l’Italia centrale, in particolare la città di Amatrice, nel 2016: è stata messa a disposizione dal governo una enorme somma di denaro che avrebbe potuto offrire un aiuto ai 41mila sfollati, ma è risaputo che molti terremotati hanno dovuto arrangiarsi nell’attesa che questi fondi venissero investiti in maniera efficiente. Il lungo e vano processo burocratico rappresenta un ostacolo per coloro che necessitano di un aiuto immediato. È forse la presenza delle organizzazioni mafiose che non favorisce gli interventi rapidi da parte del governo a favore dei cittadini? Per questi ultimi è difficile individuare una causa plausibile e tendono quindi a puntare il dito verso l’ambito politico, ma non è notizia dell’ultimo minuto la presenza delle O.C. in Italia: soprattutto quando si tratta di denaro pubblico, la mafia prova in ogni modo -e ci riesce- ad ottenere determinati incarichi per fare in modo che i fondi non saranno mai spesi per lo scopo a cui sono stati destinati. Questa senza dubbio non è una caratteristica intrinseca della nostra penisola: lo stesso relatore Savona ha ammesso che in alcuni Paesi dell’America latina sono state eseguite le distribuzioni dei vaccini proprio da parte della criminalità organizzata. Si tratta di un atteggiamento che nessuno avrebbe mai attribuito alla mafia: da principio essa è conosciuta per gli attentati, per la violenza e per le stragi compiute contro le attività lecite; è necessario pertanto ammettere un’evoluzione di questo fenomeno che non è circoscritto solo in determinati ambiti, ma si adatta nel tempo e protende verso la direzione in cui il suo insediamento è favorito. Nessuno avrebbe potuto immaginare che la criminalità organizzata avesse intenzione di distribuire i vaccini contro il Coronavirus, cioè favorire l’immunità di gregge per poter sconfiggere il Covid e tornare alla vita normale: certo è che lo scopo originario non è quello di eseguire un’azione morale, perché altrimenti non avremmo riconosciuto queste organizzazioni come “mafiose”. Un altro fattore importante da valutare è il nuovo modello con cui le O.C. si presentano, cioè le gang flessibili: molto diffuse negli altri Paesi, in Italia questo fenomeno è invece ancora circoscritto alla fascia giovanile, che rappresenta comunque una minaccia: se già nelle baby-gang i ragazzi non ancora maggiorenni si riuniscono e si mettono in mostra, compiendo atti di vandalismo quando ancora non riescono a comprendere a pieno il significato delle proprie azioni, cosa potrebbero diventare nell’età adulta? Non sappiamo ancora con precisione se il progresso tecnologico sia un fattore positivo o meno nell’ambito mafioso: la crescente percentuale di frodi informatiche durante il periodo del Covid ci fa pensare che ormai anche i truffatori “investono nel proprio lavoro”: non si tratta di semplici rapine, bensì di furti che richiedono un certo livello di preparazione, perché non tutti sarebbero in grado di manomettere un sistema informatico per racimolare quanti più dati possibili (la mafia si occupa anche di questo, se necessario). Investire del tempo nello studio finalizzato alla conquista di un posto di lavoro o all’esecuzione di frodi? Questa non è la prima domanda che un giovane che si proietta nel mondo nel lavoro si pone, ma a quanto pare determinati avvenimenti fanno sì che alcuni possano muoversi in direzione delle truffe architettate a regola d’arte. Nella sfera privata ciò che ogni cittadino è tenuto a fare per dovere civico è prendere consapevolezza delle proprie azioni ed essere fiduciosi nel governo. Tra il 2021 e il 2022 sono state smascherate migliaia di persone che presentavano green pass falsi: perché presentare una certificazione falsa e ingannare lo Stato che vuole favorire il bene del Paese? Si tratta solamente di piccoli pezzi che messi insieme formano la grande ragnatela di cui i cittadini italiani vogliono liberarsi. Ciò che bisogna fare è innanzitutto riflettere e porsi delle domande: chi ne trae dei benefici? La mia azione rappresenta un ostacolo al bene pubblico?

Tomassi Aldo Classe: III B IT, ITI A. Pacinotti Fondi LT
La mafia è un fenomeno sociale molto complesso, i motivi per i quali continua ad essere presente
sono molteplici e di varia natura. La criminalità organizzata si distacca dalla società, è composta da
persone che pur di ottenere ciò che vogliono sono disposte anche a commettere reati, senza pensare
alle conseguenze. È un fenomeno radicato nella società da tantissimi anni, ed è proprio in essa che
trova le sue origini e le motivazioni per le quali è ancora presente. Però non è affatto invincibile.
La mafia può essere combattuta solo con la cultura e l’educazione, ma soprattutto col coraggio e la
volontà di cambiare. Molti mafiosi si sono pentiti delle proprie azioni, questo è il segno che
qualcosa sta cambiando nella società: è importante sostenere questo cambiamento per aiutare le
persone che hanno intrapreso una strada sbagliata a ritrovare la strada giusta.
Per sconfiggerla, però, è importante parlare, denunciare, e non stare in silenzio o fare finta di non
vedere, perché questo significa tradire prima se stessi e poi tutte le altre persone e la legalità. Penso
che tra tutti gli atteggiamenti dell’uomo, l’omertà sia il peggiore. Una delle cose che mi ha colpito
di più è proprio vedere come nella definizione di omertà (“solidarietà diretta a celare l’identità
dell’autore di un reato”), venga associato il termine solidarietà al termine omertà.

Vincenzo Di Manno 3B IT, ITI A. Pacinotti Fondi LT
Secondo me possiamo combattere anche noi ragazzi la mafia attraverso la legalità, perché in fondo mafia significa illegalità e per farlo bisogna essere leali e giusti. E' importante che i nostri insegnanti ci aiutino a capire che cosa vuol dire mafia, ma soprattutto a combatterla, ricordando coloro che non ci sono più e che si sono sacrificati per ripristinare la giustizia in Italia, perché se tutti noi studenti sapessimo e cercassimo di opporci, potremmo anche eliminare del tutto la mafia, perché il futuro siamo noi e siamo noi a costruirlo.


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