Al liceo di Partinico nessun plebiscito contro Felicia e Peppino Impastato
Società | 27 marzo 2024
Sono stata preside di un liceo delle stesse dimensioni del "Santi Savarino" di Partinico e la lettura diffusa dalla stampa del "plebiscito" studentesco contro Felicia e Peppino Impastato ha suscitato in me molte perplessità: troppe incongruenze, affermazioni impossibili, norme dimenticate, assurdità. Mi sono messa, quindi, a cercare semplicemente sul web, come possono fare tutti, i dati di fatto, e ho ricostruito la vicenda. Il risultato è molto interessante.
Bisogna premettere che il nome attuale del liceo è quello di un giornalista che firmò fra i primi il “Manifesto della razza”, che fu censore della stampa per Badoglio, poi direttore del Giornale d’Italia, senatore per la Dc, infine candidato per il Msi non eletto.
Girolamo Li Causi, vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia, esibì una sua lettera al potente boss mafioso Frank “Tre dita” Coppola, di Partinico, che cominciava con "Carissimo don Ciccio.." e finiva con "suo affezionatissimo Santi Savarino”.
Per capire come sia nato il caso, bisogna partire da qui, e dalla premessa che l’organo preposto a deliberare l’intitolazione di una scuola, sentito il parere del Collegio dei docenti, è il Consiglio d’istituto presieduto dal - o dalla in questo caso - dirigente della scuola e composto da otto rappresentanti degli insegnanti, quattro rappresentanti dei genitori, quattro rappresentanti degli studenti, due rappresentanti del personale non insegnante,
Il 6 giugno 2022 il Consiglio d'istituto del liceo, per liberarsi dell'imbarazzante intitolazione, votò per il cambio del nome da "Liceo statale Santi Saverino" a "Liceo statale Felicia e Peppino Impastato", e iniziò il necessario iter burocratico. Questo è regolato dalla Circolare ministeriale n. 313 del 12 novembre 1980 che prevede l'invio della proposta di intitolazione all’Ufficio scolastico provinciale che, acquisite le valutazioni del prefetto e della giunta comunale, se non si ravvisano elementi particolarmente gravi che consiglino la sostituzione del nominativo, emana il decreto di intitolazione.
Poiché la proposta sembrava insabbiata negli uffici, «lo scorso 7 marzo il liceo di Partinico - afferma la preside Lucia La Fata - a seguito di un confronto ampio e svolto nel pieno rispetto di norme e procedure, il Consiglio d'istituto con 12 voti positivi e 4 contrari degli studenti ha confermato quanto già deliberato il 6 giugno 2022 circa il cambio di intitolazione a Liceo statale Felicia e Peppino Impastato. La scuola «ha così completato gli atti di propria competenza, esercitando pienamente la democrazia all’interno degli organi designati dalle norme».
Il voto dei quattro studenti contrari alla proposta proponeva di fermare l’iter ricominciando la procedura con un altro nome ma, visto l'esito della decisone del Consiglio, si lamentarono perché non si era tenuto conto del loro parere (12 contro 4 : è la democrazia, ragazzi!).
Partinico è oggi guidata dal sindaco Pietro Rao della lista Movimento per le Autonomie in una coalizione di destra, in cui c'è anche la Lega Nord, sostenuta dalla Nuova Dc di Totò Cuffaro, quel Cuffaro che ha fatto sette anni di reclusione per favoreggiamento verso persone appartenenti a Cosa Nostra.
Il figlio di un assessore comunale, visto il voto del Consiglio d'istituto a favore di "due comunisti", ne ha parlato in famiglia e lì, ha dichiarato il giovane, ha avuto il suggerimento di passare democraticamente la voce agli studenti.
Si è quindi arrivati a una "consultazione generale" (come vogliamo chiamarla? certo non poteva essere una votazione regolare che, dato il numero degli studenti, avrebbe coinvolto tutti gli uffici e il personale dell'Istituto per un quesito, poi, che se positivo avrebbe costretto il Consiglio d'istituto a dimettersi in blocco gettando la scuola nel caos). Diciamo allora una "consultazione generale sui generis". Uno studente è andato classe per classe proponendo di chiedere l'azzeramento dell'iter del Consiglio d'istituto per ricominciare tutto daccapo, stavolta però con "un maggiore coinvolgimento degli studenti". Nelle classi non è stato, però, specificato che ciò avrebbe azzerato anche l'intitolazione a Felicia e Peppino Impastato.
Come si siano raccolti i voti con questo metodo non si sa, ma ne è uscito, secondo un comunicato diffuso urbi et orbi, un voto studentesco a grandissima maggioranza, addirittura il 73%, "contro l'intitolazione a Peppino Impastato" (!). La notizia ha fatto scalpore nell'opinione pubblica ma è stata chiaramente un bluff.
La dirigente scolastica Lucia La Fata ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Il nostro liceo di Partinico rivendica la propria autonomia decisionale e non accetta le ingerenze esterne che negli ultimi mesi hanno tentato di condizionare la scelta della nuova intitolazione perché la lotta alla mafia è di tutti, una stella polare per le nuove generazioni». Gli studenti rappresentanti in Consiglio di istituto - continua la dirigente - «esprimendo legittimamente una loro opinione, hanno sostenuto che la scuola poteva essere intitolata a Rosario Livatino, anch’egli vittima e simbolo della lotta alla mafia, anche in ragione del fatto che attorno al nome di Impastato si era accesa negli ultimi mesi una polemica politica tra parti contrapposte».
Il martire della mafia sarebbe dunque "divisivo" secondo un'interpretazione del supposto voto negativo degli studenti. "E meno male che è divisivo" ha commentato ironicamente un docente.
«La maggioranza del Consiglio di istituto (12 membri su 19) - continua la dirigente - ha invece ritenuto di non ricominciare l’iter e di procedere con l’intitolazione a Felicia e Peppino Impastato. Questa scuola, che educa i suoi studenti alla libertà di espressione, al senso critico ed alla cultura della legalità, da decenni è impegnata nella formazione delle nuove generazioni ai valori della legalità, della giustizia, della lotta contro tutte le mafie, al rispetto dell’ambiente e dei diritti umani mediante la realizzazione di progetti ed eventi ampiamente documentati che hanno visto la partecipazione attiva ed entusiasta di intere generazioni di alunni».
Nulla cambia , dunque. Il liceo persiste nella richiesta e nell'attività antimafia. Il 22 marzo scorso nel liceo si è svolto un incontro pubblico in cui gli studenti di due classi, una terza e una quinta, hanno ricordato con i loro professori due vittime della mafia su cui hanno fatto ricerche. «Questo incontro - è scritto nel comunicato della scuola - continua il percorso già iniziato con tutte le classi all’insegna dell’orientamento verso la legalità».
(Da Facebook)
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