Sergio Mattarella presidente della Repubblica

Politica | 31 gennaio 2015
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Sergio Mattarella, professore di diritto Costituzionale, cattolico democratico e democristiano di sinistra, scese in politica, suo malgrado, dopo l'uccisione politicomafiosa del fratello Pier Santi, Presidente della Regione. È stato deputato e più volte ministro e, fino a oggi, giudice della Corte Costituzionale. Aperto da sempre al confronto con la sinistra italiana comunista, è stato tra i fondatori del PPI, poi confluito nel Pd. Oggi, fuori dal Parlamento è stato scelto da un'ampia maggioranza per fare il Presidente della Repubblica. Egli ha tutte le qualità per essere il garante della Costituzione verso tutti i cittadini, le forze politiche e istituzionali italiane.

È da sempre un amico del Centro studi Pio La Torre al quale ha dedicato attenzione anche per lo stretto legame tra i tragici destini di Pier Santi e Pio, caduti entrambi sul campo di battaglia del cambiamento e del coerente impegno antimafia. Il nuovo Presidente, per aver vissuto quella lacerante vicenda anche sul piano più intimo, non avrà bisogno di alcuna sollecitazione per salvaguardare la nostra democrazia dalle spire del sistema politico mafioso che la insidiano. La sua antimafia non mai stata sbandierata né usata per far carriera politica, si è manifestata nei fatti e nell'impegno riformatore. Dotato di una visione laica della politica e da una privata convinzione religiosa, non le ha mai sovrapposte strumentalmente.

L'elezione di Sergio Mattarella a Presidente colma un deficit del Parlamento eletto nel 2013, innalzando alla più alta carica istituzionale un non parlamentare com'è avvenuto alla Presidenza del Consiglio. Ambedue le cariche oggi sono ricoperte da personalità di generazioni diverse, ma ambedue di matrice cattolica. Sembra eclissarsi la cultura laica di sinistra che pur ha avuto il merito di promuovere la nascita del Pd e le condizioni perché fossero eletti, con i voti del centrosinistra e di larga parte del centro, un Governo e un Presidente della Repubblica presieduti entrambi da uomini del Pd. Bisognerà riflettere se questo segna una trasformazione culturale positiva o un impoverimento.

Mattarella avrà dalla sua parte anche il vantaggio di non essere un "uomo di Renzi", il quale ha il merito di averlo proposto; sarà un democratico delle istituzioni repubblicane. 

Infine con l'elezione di Mattarella, dodicesimo presidente, per la prima volta un siciliano sale alla più alta carica. La Sicilia, con le sue forze politiche e istituzionali che hanno contributo a quell'elezione, dovrebbe utilizzarla come sprone ad alzare l'eticità del suo impegno verso la drammatica situazione dell'isola, pena il suo ulteriore declino.

Auguri Presidente e buon lavoro per migliorare la nostra democrazia. In quest'arduo compito potrà contare sempre sul modestissimo ruolo politico culturale del Centro La Torre.

Vito Lo Monaco



Web corsaro

Tutti i fake del presidente: non usa i social eppure ci sono decine di profili a suo nome

Sergio Mattarella ricercato su Twitter. Da quando è stato eletto al Colle, sul microblogging si sono moltiplicati i profili fake dell' ex Dc.

Almeno 15: da Presidentematta e Mattarellasfaff, già sospesi, a MattarellaS, S_Mattarella, Mattarellapres, Mattarellapress, PresidenteDR e simili. Centinaia di utenti ci sono cascati. Gli hanno rivolto un "in bocca al lupo" senza sapere che sarebbero stati caratteri al vento. Lasciamo perdere la delusione.

C' è poco da insistere, Mattarella come il suo predecessore è "a-social". Ma ha meno scuse di Napolitano: nel 2015 l' e-democracy (democrazia digitale) non è più una scoperta e il sito del Quirinale non può limitarsi a una bacheca di appuntamenti. I suoi colleghi in giro per il mondo lo hanno capito da un pezzo. Barack Obama su Twitter ha oltre 54 milioni di follower.

Hollande quasi 900mila. Chavez più di quattro milioni. La Kirchner tre milioni e mezzo. Conta la differenza di età? Non troppo, considerato che Papa Francesco, 78 anni, quattro in più di Mattarella, ha profili in tutte le lingue, milioni di seguaci, e oltre 400 post. Il neo presidente della Repubblica, uomo di poche parole, serio e serioso, riuscirà a vincere la sua riservatezza?

Chissà.

PER ADESSO, l' unico account ufficiale è quello dell' ufficio stampa del Quirinale (@QuirinaleStampa) che, aggiornato al 23 gennaio, annuncia un concerto fissato due giorni dopo. Bisogna sperare nelle affinità social del suo futuro portavoce. Due i nomi possibili: Gianfranco Astori, ex direttore dell' agenzia di stampa Asca (ed ex portavoce quando Mattarella era ministro della Difesa), e Giovanni Grasso, giornalista di Avvenire.

Bufala o no, è stato più forte degli italiani dare il benvenuto al nuovo capo dello Stato via Twitter. Ognuno ha modo proprio. "@presidentematta Auguri Presidente! Ora impegno della politica per problemi quotidianità di cittadini, imprese e professionisti #lavoltabuona", è il cinguettio dell' Istituto nazionale tributaristi.

"Tanti saluti e un abbraccio forte dal mio bisnonno - scrive un utente -. Eravate compagni di banco. #forzaecoraggio #giovanidentro".

C' è chi posta la foto di una classe di bambini a scuola e gli chiede di pensare al loro futuro, chi prega per lui, come i papaboys, e chi soltanto lo saluta, come i metalmeccanici. Poi tanti messaggi di stima come questo: "Avevamo proprio bisogno di un buon Presidente, in un momento così difficile". Quelli di disapprovazione: "Sarebbe stato onesto non accettare una carica ottenuta in questo modo: è un pò come vincere una gara con il doping...". Oppure: "#Quirinale2015 sicuramente @PdRMattarella è persona degna e non viene da tradizione del PCI. Ma credo che non può essere uomo di garanzia", firmato Luciano Ciocchetti, deputato di Forza Italia, caduto pure lui nel tranello. A salvare tutti ci ha pensato l'iperconnesso giornalista della Stampa Gianni Riotta, a più riprese: "Ripeto a tutte le auto account twitter @pdrmattarella è un divertente fake che sta trollando tutto il mondo web".

NASCONO anche tre profili "parodia".

Il primo è "SeggioMattarella", di cui si sono perse le tracce. Il secondo è "Sergioilmatta", vivo e vegeto, che si presenta così: "Una volta mi sono spettinato". Un concentrato di prese in giro: "Raccolgo i problemi del paese, per porvi rimedio. Per esempio il fatto che vada in onda #amici14 invece di #uominiedonne, non accadrà più". "Sto per fare il mio unico sorriso giornaliero, non perdetevelo". "Possibile che continuiate a fare domande, mi fate tenerezza con il vostro affannarvi, io non proferisco verbo". Il terzo è "Mattarella_PdR" sottotitolato "presidente della Repubblica (part-time) Cameriere di Renzi (tempo pieno)". Ci auguriamo che Mattarella scenda presto nel campo virtuale e non faccia la fine di Berlusconi, di cui fanno le veci su Twitter una schiera di volontari digitali. (il Fatto Quotidiano)

Chiara Daina



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