Mio padre è un prete. Storie e segreti tra conventi e sacrestie

Economia | 16 novembre 2022
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«Non si tratta di torto o di ragione; si tratta di forza», dice il Don Abbondio di manzoniana memoria. Il richiamo è al tema della colpa e, tra quelle più gravi, per il sacerdote, il venir meno del vincolo del celibato, del voto di castità della carne. E se oltre alla violazione del precetto, la colpa si materializza, si fa frutto?
Mio padre è un prete. Storie e segreti tra conventi e sacrestie (Rubbettino 2021, pp. 84, 13 euro) di Marisa Fumagalli analizza col tocco della grande penna il fenomeno diffuso dei figli di preti e monache. Può essere considerato il “seguito” del suo primo libro di analogo argomento, pubblicato ormai 25 anni fa, Le donne dei preti. Amori drammi e trasgressioni (Baldini&Castoldi 1996). Quanti sono i figli dei preti, delle monache o di entrambi? Il calcolo è complicato e inevitabilmente approssimativo. Ancora più incerto se si considerano le nascite “nascoste”, non riconducibili cioè a mogli o compagne dei sacerdoti che hanno abbandonato lo status ecclesiale e vivono la loro storia alla luce del sole. I numeri diffusi, in base ad alcune fonti giornalistiche e a ricerche di associazioni, indicano un esercito di figli sparsi nel mondo, costituito da molte migliaia di persone. Molto le testimonianze raccolte, tra queste un giovane palermitano, Carmelo, figlio di sacerdote sposato, che non solo conduce una vita serena ma sta decisamente dalla parte del padre, già parroco e poi marito, con orgoglioso rispetto. E gioia.
Il papà di Carmelo, Pino, allora sacerdote, vive a Belmonte Mezzagno e si innamora di una giovane vedova, catechista, maestra di ricamo, con due figli piccoli «fa la sua scelta, conscio delle conseguenze che lo aspettano – spiega il figlio –. Via la tonaca, il matrimonio, la mia nascita. Dalla canonica alla casa, da parroco a insegnante di Religione. Oggi mio padre ha sessantotto anni, è in pensione. Scrive libri, si dedica al prossimo, è generosamente attivo nel volontariato. È una grande persona». Carmelo, oggi venticinquenne e professionista presso un Centro di Neurologia è orgoglioso di suo padre. Non lo ha giudicato, lo ha compreso. Oggi Carmelo e Pino, fu don, vivono a Palermo. Un epilogo a lieto fine dove l’amore tra un padre e suo figlio ha prevalso sul resto. Il volume della Fumagalli rivela «le vite difficili delle creature nate da questi rapporti proibiti» scrive Lucetta Scaraffia, storica dell’età contemporanea che cura la postfazione del volume. A queste esistenze si cerca di negare in molti casi anche il diritto di conoscere le proprie origini. Un volume che costituisce un contributo importante a questo percorso di verità, alla lotta contro la menzogna e l’ipocrisia.
 di Andrea Giuseppe Cerra

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