Mafia & droga, come è cambiato il mercato degli stupefacenti
Società | 3 giugno 2024
Lo stato attuale della mafia, la produzione, il traffico internazionale e il consumo di droghe, il ruolo della società civile, l'azione delle istituzioni. Sono le chiavi di lettura di “Mafia&Droga. Lo stato delle cose - Rapporto 2024”. Il libro con i contributi di Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Nino Rocca e Giovanni Burgio è edito da Mediter Italia nella collana “Analisi e Documenti”. Sarà presentato il 6 giugno alle 18 allo Spazio Cam del Parco di Villa Filippina, nell’ambito di “Una Marina di Libri”.
Il libro non solo spiega il fenomeno della mafia nella storia attraverso l’evoluzione e lo sviluppo delle mafie anche internazionali, ma propone un’analisi che guarda al quadro dei mandamenti e delle famiglie mafiose che, tra spaccio di droga e attività criminose di altro genere, impongono la loro presenza sul territorio. È un lavoro che consente di capire anche le cause, gli effetti, l’origine e la composizione delle sostanze psicoattive, informazioni indispensabili per capire quali sono le conseguenze relative all’assunzione o anche alla poli-assunzione delle droghe.
«Il traffico di droga ha segnato uno snodo fondamentale per l’evoluzione del fenomeno mafioso – scrive Umberto Santino nell’introduzione – poiché ha indotto una lievitazione dell’accumulazione illegale, paragonabile a quella derivante dal proibizionismo degli alcolici degli anni Trenta negli Stati Uniti. La mafia siciliana, dopo aver avuto un ruolo egemonico negli anni ’80, con la ‘Pizza Connection’, al cui centro era Gaetano Badalamenti, ha perduto posizioni e, negli ultimi anni, c’è stato un ritorno alla droga, per far fronte all’indebolimento dei proventi ricavati da altre attività. Ma più che mirare a un ripristino dell’egemonia, Cosa nostra ha intrecciato legami con altre organizzazioni, come la ’ndrangheta che, nel frattempo, si è imposta nel mercato nazionale e internazionale. La droga era, e rimane, un fenomeno-calamita, che coinvolge una lunga schiera di soggetti e di gruppi sociali. Già prima, il traffico di stupefacenti comprendeva una serie di figure esterne a Cosa nostra; ora, soprattutto per la produzione e lo smercio di un derivato della cocaina, il crack, sono coinvolti interi gruppi familiari, anche i bambini, che, in mancanza di risorse legali, praticano attività illegali, che costituiscono gran parte dell’economia reale di una città come Palermo».
“Droga & Mafia” non si ferma alla mera analisi del fenomeno, ma diventa propositivo quando racconta il ruolo della società civile e delle Ong che operano sul territorio sul fronte della prevenzione e della riduzione del danno, sollecitando interventi che partono proprio dall’esperienza dei genitori con il dramma dei figli ancora dipendenti delle droghe o di coloro che li hanno persi per interventi non personalizzati o intempestivi. Da qui l’innovativa proposta di legge regionale “Dalla dipendenza all’interdipendenza”, presentata e spiegata nel libro, insieme alla “Relazione sull’attività di ascolto dei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, degli organi inquirenti e degli amministratori locali”, frutto del lavoro sul territorio della Commissione antimafia regionale.
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