Lotta alla mafia, premio 'Pio La Torre 2023' per il giornalismo a Sara Manisera

Società | 13 settembre 2023
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Nel nome di Pio La Torre, nel giorno del 41° anniversario della legge Rognoni-La Torre, pietra angolare della lotta alle mafie, Fnsi, Cgil e Avviso Pubblico hanno premiato giornalisti, amministratori locali e sindacalisti per "l'impegno civile, democratico e fattivo nel promuovere e diffondere la cultura della legalità". La consegna del premio, giunto alla settima edizione, nell'ambito del master dell'Università di Bologna sui beni confiscati alle mafie, mercoledì 13 settembre 2023.

Un riconoscimento che a distanza di 41 anni dall'omicidio di Pio La Torre vuole premiare "eroi comuni", come li ha definiti Rosi Bindi, presidente di giuria, con un riconoscimento dato alla "normalità del bene". Giornalisti, amministratori locali e sindacalisti che svolgono semplicemente il proprio lavoro sono stati premiati da Emilio Miceli (responsabile politiche legalità Cgil), Mattia Motta (consigliere nazionale Fnsi), Pierpaolo Romani (direttore di Avviso Pubblico) e Franco La Torre, figlio di Pio.

Ad essere premiati sono stati la giornalista Sara Manisera, lombarda, impegnata nel racconto delle infiltrazioni delle mafie al nord e nell'agricoltura; Rossella Puccio, cronista siciliana oggetto più volte di minacce, danneggiamenti e intimidazioni; Alessio Ribaudo del Corriere della Sera, autore di lavori di inchiesta sulla cosiddetta mafia dei Nebrodi.

Durante la cerimonia è stato tributato un ricordo ad Andrea Purgatori, che della lotta per la verità e la giustizia ha fatto la sua cifra professionale. Una menzione speciale è stata assegnata a Daouda Diane, operaio e mediatore culturale ivoriano scomparso nel ragusano dopo un video che mostrava il suo lavoro senza diritti e tutele in un cementificio.

«Questo premio – ha ricordato Mattia Motta – vuole puntare i riflettori anche su quei colleghi che sotto i riflettori non sono, ma che svolgono un lavoro straordinario per il contrasto alle mafie e nella cultura della legalità, colleghi che spesso non hanno un contratto di lavoro stabile, sono cococo o finte partite iva, sono "rider dell'informazione". Tutelare i loro diritti significa tutelare il diritto dei cittadini a essere informati sulle mafie».

Presente anche il segretario aggiunto della Fnsi Matteo Naccari, che ha ricordato l'importanza del premio per il sindacato dei giornalisti e come siano oltre 250 i cronisti e le croniste posti sotto tutela dello Stato a causa delle minacce ricevute.

Premiati da Avviso Pubblico gli amministratori Renato Natale, sindaco di Casal di Principe; Giancarlo Muzzarelli, sindaco di Modena e Annatonia Margiotta, funzionaria della regione Puglia. Tra i sindacalisti il riconoscimento è andato a Barbara Cortinovis, della Filcams Cgil di Lecco; Sabrina Rocca, insegnante calabrese che lavora nelle carceri e Dino Paternostro, responsabile memoria e legalità Cgil Palermo e già segretario Cgil di Corleone. (@fnsisocial)


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