La Commissione antimafia e i sindacati alla marcia nel triangolo della morte

Politica | 19 gennaio 2023
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La commissione regionale Antimafia ha adottato il nuovo regolamento interno, presentato alla stampa dal presidente Antonello Cracolici, dal vicepresidente Ismaele La Vardera e dal segretario della commissione Roberta Schillaci. È anche stato indicato il primo tema che sarà affrontato dalla commissione: la gestione dei beni confiscati.

Tre le principali novità contenute nel nuovo regolamento rispetto alle precedenti legislature.
La prima: le previsioni di incompatibilità adesso valgono non più solo per i componenti dell'ufficio di presidenza ma per tutti i membri della commissione.
La seconda: l'incompatibilità con la carica di membro della commissione e dell'ufficio di presidenza scatta in caso di imputazione ma non più indiscriminatamente per tutti i reati, adesso si applicherà solo per i reati previsti dalla legge Severino.
La terza: l'incompatibilità scatta comuque in caso di condanna definitiva ad una pena superiore a due anni, a prescindere dal tipo di reato.

"Abbiamo applicato un principio di garantismo - ha detto il presidente della commissione Antonello Cracolici - prevedere una distinzione tra 'casi gravi' e vicende minori significa evitare di gettare la rete a strascico: non è lo stesso, ad esempio, essere imputato per corruzione o per violazione del codice cella strada".

Il nuovo regolamento, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, interviene anche su altri punti: dalla maggiore attenzione per la privacy e la riservatezza, alla segretezza per alcuni atti nell'attività della commissione.

"Ritengo sia un regolamento rigoroso ma di grande equilibrio, so che ci sono state polemiche per alcune novità introdotte e mi dispiace, anche perché fin dall'inizio questo percorso è stato discusso e condiviso dentro la commissione". 

 Cracolici ha inoltre comunicato che dopo avere audito i responsabili del Centro Pio La Torre, Loredana Introini e Vito Lo Monaco, organizzatori della marcia contro la mafia "Bagheria-Casteldaccia" in programma il prossimo 24 febbraio, la commissione ha deciso di aderire e sostenere l'iniziativa coinvolgendo e sollecitando le amministrazioni comunali siciliane.

Anche Cgil Cisl Uil e Acli Palermo aderiscono alla marcia popolare antimafia  Bagheria Casteldaccia che si terrà il prossimo 24 febbraio. I tre sindacati, con Camera del lavoro di Bagheria, Unione sindacale zonale Cisl Bagheria,~Uil~Bagheria insieme alle Acli Palermo aps infatti, hanno ufficializzato la loro partecipazione al corteo organizzato dal Centro Pio La Torre, per ribadire “che la coscienza antimafia che spinse quarant’anni fa cittadini, lavoratori, pensionati, studenti, istituzioni, a scendere in piazza per dire basta a quella che fu chiamata la ‘seconda guerra di mafia’, deve ancora guidare le azioni di tutti in ogni ambito in cui si operi, per continuare una battaglia di legalità che non deve mai abbassare la guardia”, spiegano i tre segretari generali Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana, Luisella Lionti e il presidente Acli Palermo Nino Tranchina. Appuntamento venerdì 24 febbraio a Bagheria, in via Diego D’Amico, alle 8.30 davanti alla scuola Carducci da dove, alle 9, partirà il corteo diretto a Casteldaccia, lungo la strada provinciale 88 allora via di fuga dei latitanti e killer di cosa nostra. Il corteo infatti rievoca quello del 26 febbraio 1983 quando migliaia di persone manifestarono contro la mafia in un momento in cui in quel cosiddetto “triangolo della morte” fra i due paesi del palermitano, cosa nostra portava avanti la sua strategia omicida. “Dopo l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro – aggiungono -, è ancora più importante ribadire che la lotta alla mafia continua con maggiore vigore, per rintracciare la rete che lo ha protetto in trent’anni, per contrastare chi vorrà prendere il suo posto, per fermare tutti gli affari illegali che bloccano lo sviluppo dell’economia buona, la sola che può creare lavoro e porre le basi per un futuro diverso. In questa lotta, tutti noi abbiamo un ruolo centrale, che con la marcia ribadiremo, quello di diffondere i principi di legalità ancor più fra le giovani generazioni, e farne faro del nostro impegno quotidiano ”. I tre segretari di Cgil Cisl Uil e il presidente Acli Palermo concludono “sarà dunque una occasione dal grande valore simbolico e sociale per rinvigorire il nostro No alla mafia, a una mafia che oggi è più invisibile ma infiltrata in tante realtà e contro la quale bisogna ribadire i valori universali come i diritti, la libertà, giustizia sociale che saranno al centro del corteo del prossimo 24 febbraio”.  




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