Il Progetto educativo antimafia, dalla droga la minaccia più grave

Giovani | 11 giugno 2024
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Il centro studio Pio La Torre sta mettendo a punto il Progetto educativo antimafia 2024/2025. L’obiettivo è quello di continuare il percorso di legalità attraverso l’apprendimento di nozioni storiche, la valutazione degli effetti della presenza mafiosa nella società civile e lo studio del modello economico della criminalità organizzata.
Nelle scorse sessioni, almeno quelle più vicine nel tempo, si sono valutati il peso e gli effetti della cattura di Matteo Messina Denaro quale capolinea di una vecchia generazione di mafia e di mafiosi, la percezione del fenomeno tra le generazioni più giovani, le nuove frontiere economico-finanziarie della criminalità organizzata e altro ancora.
È stato, e si vuole che lo sia ancora, un approccio interdisciplinare in grado di dare un quadro sempre più realistico e sempre più vicino ai fenomeni.
Lo scorso anno scolastico (2023/2024), i ragazzi delle scuole che hanno partecipato al Progetto educativo antimafia hanno risposto alla diciassettesima edizione dell’indagine sulla percezione del fenomeno mafioso del Centro Pio La Torre. Le risposte hanno offerto spunti importanti per la scelta dei temi delle conferenze che verranno proposte nel percorso di quest’anno. Dai dati raccolti, emerge che ancora oggi il 27,60% degli studenti nelle scuole superiori non ha partecipato a un progetto antimafia. Risulta evidente quanto sia importante incrementare per poter raggiungere quanti più studenti della popolazione.
La scuola, grazie ai docenti, dimostra di essere la sede in cui se ne discute di più (67,32%). Il 30,38% ne parla anche in famiglia. La maggioranza dichiara di essere in grado di riconoscere le manifestazioni della presenza della mafia nella propria città soprattutto attraverso lo spaccio delle droga.
Circa l’82% (quindi anche coloro che non risiedono al Sud) ritiene che la presenza della mafia incida sull'economia della propria regione: molto il 18,34%; abbastanza il 45,77%; poco 18,00%; ma il 15,29% “non sa”; solo il 2,50% pensa di no.
Per il 52,23% la “corruzione della classe politica locale” è un importante fattore di diffusione delle mafie al Centro-Nord; per il 25,85% lo è la “ricerca di nuovi territori per il riciclaggio del denaro sporco”.
Il 34,51% pensa che il rapporto tra mafie e “mondo della politica” sia molto forte, il 47,16% ritiene che sia abbastanza forte. Alla domanda se la mafia potrà essere definitivamente sconfitta solo il 20,64% risponde “Sì” ben 49,86% dicono “No” e 29,50% non sa.
Il tema della droga, su tutti, è sempre più grave e rappresenta una vera e propria minaccia per le generazioni più giovani. A questo tema il centro studi intende dedicare tempo e attenzione. C’è bisogno di una grande campagna di prevenzione e di informazione sulle droghe vecchie e nuove, sulle insidie dei più nuovi composti chimici e dell’alto tasso di dipendenza che queste creano. È, questa, una grande questione nazionale anche perché l’infrastruttura criminale è forte e nel tempo ha assunto una allarmante dimensione nazionale. Intendiamo, quindi, discutere della informazione necessaria, della prevenzione, degli effetti delle nuove droghe e della repressione.
La videoconferenza, che si basa sull'ormai collaudata piattaforma 3CX Web meeting, permette di raggiungere contemporaneamente tutte le scuole aderenti e mettere a confronto gli studenti di tutta Italia che avranno la possibilità di interagire in diretta nei dibattiti che, come consueto, scaturiscono dopo le conferenze dei relatori. Il sistema in uso si è infatti integrato alla perfezione con gli strumenti della didattica a distanza in uso dalle scuole. È comunque intenzione del centro studi monitorare l’aspetto del video collegamento, allo scopo di migliorare la qualità del prodotto didattico erogato. Inoltre, la sala riunioni e la biblioteca presso la sede sono attrezzate per ricevere i gruppi di studenti secondo le vigenti normative.
Il Centro si premurerà di curare prima di ogni videoconferenza: la raccolta di materiale didattico video (10 minuti max videoregistrata dagli esperti); l’invio di tale materiale ai docenti delle scuole aderenti per preparare l’incontro; la raccolta delle domande scritte o videoregistrate dagli studenti, alle quali sarà data risposta dagli esperti durante la videoconferenza.
Sarà somministrato, a quanti aderiranno al Progetto educativo, il questionario online e anonimo per l’annuale indagine sulla percezione del fenomeno mafioso da parte degli studenti. I risultati dell’indagine, esaminati da un comitato scientifico, saranno pubblicati prima del 30 aprile 2025.
Sarà riconfermato lo spazio agli studenti attraverso la sezione della rivista riservata ai giovani (Asud’Europa Junior). Uno spazio redatto interamente dai ragazzi, affinché possano esprimersi e dire la loro sulle tematiche sociali che li circondano. Lo scopo della sezione infatti è sia quello di sentire la loro voce che molto spesso non è presa in considerazione sia quello di incanalare una rete interna di comunicazione, “trasformando” un semplice articolo in una vera e propria discussione tra alunni e scuole siciliane e del resto della penisola, che non hanno mai avuto la possibilità di incontrarsi. Gli studenti, opportunamente guidati, potranno liberamente utilizzare e rappresentare i testi teatrali stampati dal centro studi Pio La Torre, “Orgoglio di Sicilia” di Vincenzo Consolo, “Fango” di Gabriello Montemagno, “Dalla pare giusta” di Gianfranco Perriera, al fine della produzione di una performance che li rappresenti.


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