Addio a Otello Profazio, il cantastorie che difendeva i più deboli
Cultura | 25 luglio 2023
La musica, ed il folk in particolare, abbinati alla protesta sociale ed alla difesa delle categorie economiche più deboli. È morto nell’ospedale di Reggio Calabria, all’età di 88 anni, Otello Profazio, il più noto tra i cantanti folk e cantastorie calabresi, autore di brani di successo.
Profazio era nato a Rende, in provincia di Cosenza, ma viveva a «Pellaro» di Reggio Calabria. Era stato ricoverato due giorni fa a causa delle patologie cardiache di cui soffriva da tempo. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi già nel momento del ricovero e le terapie cui è stato sottoposto si sono rivelate inutili.
Profazio era il cantante calabrese più conosciuto all’estero grazie anche alle numerose tournée che aveva effettuato, nel corso della sua carriera, in molti Paesi. Noto come il “cantastorie della Calabria", intrattenitore efficace, Profazio doveva il suo successo a due canzoni che s’inserivano in quel filone politico e di protesta sociale che ne avevano caratterizzato il repertorio fin dai primi anni della carriera. Di una, in particolare, «Qua si campa d’aria», era arrivato a vendere un milione di copie. L’altro motivo che gli aveva dato notorietà é «Governo italiano» in cui anticipò, con una satira efficace e pungente, il tema dell’eccessiva pressione fiscale da parte dello Stato nei confronti dei cittadini.
La politica gli ha reso subito omaggio, sottolineandone le qualità artistiche ed umane. «Con la scomparsa di Otello Profazio - ha scritto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto - perdiamo un pezzo importante di storia e di cultura della Calabria». Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, lo ha definito «una leggenda vivente dalle enormi capacità artistiche e dalla spiccata sensibilità umana, specie nei confronti dei soggetti più fragili e indifesi», mentre il senatore del Pd Nicola Irto ne ha parlato come «l’ambasciatore della calabresità nel mondo».
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