La lotta alle mafie comincia a scuola, abbattere i confini

Società | 9 ottobre 2020
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Nel ventesimo anniversario della Convenzione ONU Palermo 2000 contro la criminalità organizzata transnazionale, il Centro Studi è stato invitato a partecipare alla decima sessione degli Stati-Parte dell’UNTOC (United Nation Convention against organized crime) che si tiene a Vienna dal 12 al 16 ottobre. In rappresentanza del Centro Studi è intervenuta Loredana Introini (il testo del documento è disponibile  nel link in basso con la versione inglese). 

Il Centro Studi ha riferito  quanto fatto in questi anni e cosa intende proporre sul terreno educativo antimafia a livello nazionale e a livello internazionale, anche con altre associazioni per analizzare, contrastare e prevenire le nuove mafie, la crescita dei sistemi criminali transnazionali e le loro infiltrazioni nel sistema finanziario e nell’economia legale.

L’obiettivo è di proporre e sostenere politiche pubbliche a livello nazionale e sovranazionale non solo repressive ma anche preventive che coinvolgano la società civile, il sistema produttivo e finanziario a livello globale.

Che questi temi siano una priorità per il Centro Pio La Torre è data nei suoi 38 anni di attività dalle varie iniziative sociali e culturali e dalle tematiche affrontate dal progetto educativo antimafia e antiviolenza rivolte agli studenti delle scuole, delle università italiane e delle case circondariali.

La prima videoconferenza del progetto educativo antimafia e antiviolenza per l’anno 2020-2021 (14° edizione) sarà incentrata sul tema delle nuove mafie utilizzando l’ occasione che ci offre il 20° anniversario della Convenzione Palermo 2000.

Grazie al meccanismo di revisione ad opera della conferenza degli Stati-Parte sarà possibile sottoscrivere nuovi protocolli di contrasto internazionale dei fenomeni criminali dopo quelli contro la tratta degli esseri umani, il traffico dei migranti e di armi, il riciclaggio, il traffico di droga, dei beni culturali, il cyber crime.

Inoltre andranno regolamentate le questioni quali il sequestro e la confisca dei proventi di reato aldilà dei confini di Stato e dell’Europa che presuppongono una piena collaborazione investigativa, giudiziaria tra le forze dell’ordine e gli ordinamenti giuridici dei vari paesi;introdurre il controllo elettronico dei criminali, dei loro complici e della loro rete relazionale nell’economia, nella finanza e nella politica, nel rispetto dei diritti umani, darebbe a livello internazionale risultati che avvantaggerebbero l’economia e la democrazia.

Anche a livello dell'UE bisogna accelerare il potenziamento della Procura Europea anticriminalità organizzata estendendone le azioni di contrasto alle nuove mafie e ai nuovi traffici contribuendo a influenzare e rafforzare l'azione dell'ONU.

L'attenzione internazionale è sollecitata anche dai nuovi conflitti bellici, dalle incursioni del terrorismo islamico, dalla crisi ambientale che assieme alle guerre ha generato il dramma del fenomeno migratorio.

Tutto ciò è aggravato dall'attuale pandemia da Covid-19 che solleva oltre l'emergenza sanitaria, anche quella ambientale e l'urgenza di rivedere l'attuale modello di sviluppo.

Non è più possibile continuare a predare le risorse del pianeta privando del futuro l'intera umanità.

La predazione riguarda anche i diritti umani, del lavoro, della democrazia.

Le tendenze autoritarie che si manifestano in più paesi, coperte dal sovranismo e dal populismo sono l'altra faccia della crisi attuale in cui prosperano i terrorismi, le mafie, la repressione delle libertà civili, dei diritti umani, della democrazia.

Con questa visione generale il Centro La Torre trova le motivazioni di fondo per il suo impegno culturale nazionale e internazionale ispirandosi ai principi mai tramontati della libertà, della fratellanza e dell'uguaglianza. 

 di Vito Lo Monaco

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