Il dramma della disabilità, amore e coraggio nel romanzo di Grimaldi

Cultura | 16 gennaio 2018
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Il dramma della disabilità fa da sfondo a una storia vera di amore e coraggio. Di una donna nata 'Sotto il segno dei Gemellì, che è il titolo del racconto di Laura Grimaldi, giornalista, che nel 2016 è arrivata al terzo posto al premio internazionale 'Salvatore Quasimodò, che fa parte della raccolta 'Il telefono giallò (Aletti di Guidonia pp 48, euro 12). La storia è narrata attraverso un dialogo fantastico e surreale tra la protagonista, e uno zio scomparso da tempo, e che l’aveva conosciuta in fasce. Catapultata in un’esperienza terribile e sconosciuta come può essere la grave disabilità di un figlio, la donna si racconta al familiare e quindi al lettore. Lo conduce per mano attraverso la paura e il dolore, ma anche attraverso una straordinaria voglia di vita e incrollabile speranza nel futuro.

 Emerge il ritratto di una giovane mamma coraggio del nostro tempo, divisa tra lavoro e famiglia. «Una storia di cronaca, basti pensare alla circostanza della nascita di questo maschietto affetto da una sindrome rara - dice la giornalista -. Le vicende quotidiane di una donna, del suo rapporto familiare, delle sue passioni e ambizioni, che con tenacia lotta per non arrendersi al crudele verdetto della medicina. L’amore per la vita nonostante le avversità e il dolore per le sofferenze di un figlio». Per la medicina è un caso raro. Uno dei dieci-quindici censiti in Italia. I maschi affetti da Rett come il piccolo che in luglio compirà 8 anni, solitamente muoiono nel grembo materno. Bambini dai visi meravigliosi e dagli occhi particolarmente espressivi. Tanto che la Rett viene chiamata 'la malattia degli occhi bellì. 

Laura Grimaldi ha deciso di devolvere i diritti d’autore all’associazione 'One day Sofià (http://www.onedaysofia.org) che sostiene la ricerca sulla sindrome di Rett, dal neurologo austriaco Andreas Rett che l’ha scoperta a metà degli anni Sessanta. 

E negli anni Sessanta è ambientato l’altro racconto dal titolo 'Il telefono giallò che dà il nome alla raccolta. In primo piano l’arrivo del telefono nelle case degli italiani nel periodo del boom economico. E la rivoluzione che ha portato con sé nei modi e nei tempi del comunicare. Una trasformazione epocale delle abitudini vista dagli occhi di una bambina attraverso il racconto dell’intenso rapporto affettivo tra nonna e nipote, complice quello strumento. Il libro sarà presentato domenica prossima, alle 18, all’auditorium Rai di Palermo. Si intratterranno con l’autrice i giornalisti Giovanni Franco e Alessandra Turrisi e lo scrittore Gianfranco Marrone.

 di Franco Nuccio

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