Se ognuno di noi fa qualcosa la mafia sarà presto sconfitta

Junior | 2 novembre 2020
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Ecco alcune riflessioni dei miei alunni, semplici ma sentite, dopo aver partecipato alla videoconferenza  del Centro Pio La Torre «20° anniversario della Convenzione ONU Palermo 2000 nell’era della pandemia del coronavirus: analisi, evoluzione storica, contrasto delle nuove mafie e delle loro reti relazionali violente e corruttive» 

 Doriana D'Ettorre 

 Liceo scientifico delle scienze applicate Pacinotti Fondi LT




Miranda Recchia

classe 4 B Liceo scientifico delle scienze applicate Pacinotti Fondi LT

Credo che le forze dell’ordine e tutte le organizzazioni antimafia stiano facendo un ottimo lavoro, ma non basta. Questo significa che noi giovani dobbiamo starcene in disparte, ognuno nel proprio piccolo è in grado di contribuire a qualcosa di grande. Noi possiamo e dobbiamo informarci, spingere altri ragazzi alla conoscenza dell’educazione civica e di tutte le attività di prevenzione. Devono esserci più coinvolgimento e più iniziative a cui poter aderire ma soprattutto voglio che questo sia un tema di cui si discuta e si parli apertamente, senza timore e senza vergogna. In tv non vedo trasmettere documentari o film realizzati su queste tematiche. Nelle scuole non vedo delle assemblee, dei progetti e delle riforme a cui poter partecipare. La scuola è importante e non mi esprimo da copione o da un manuale già letto, penso davvero che ciò possa aiutare i ragazzi a formarsi e ad avere rispetto delle regole. Allo stesso tempo credo anche che si parli troppo di come quell’imperatore abbia conquistato il potere, di come sia strutturato quell’atomo e di come ricavare quella formula matematica ma la verità è che ci si concentra troppo su una formalità imposta senza affrontare temi concreti che fanno parte a tutti gli effetti della nostra quotidianità e la mafia è sicuramente uno di questi. 



Michele Viska

classe 4 B Liceo scientifico delle scienze applicate Pacinotti

Giovedì 22 ottobre 2020 si è tenuto a Palermo, presso il centro studi Pio la Torre, la conferenza del progetto educativo antimafia. Nella conferenza sono intervenuti Antonio Balsamo e Leoluca Orlando, personaggi che conoscono approfonditamente il tema mafioso. Tra i vari argomenti e temi trattati vi erano:il ruolo di internet nella lotta alla mafia, l’infiltrazione delle organizzazioni mafiose all’interno del sistema economico, sociale e politico italiano, i principali metodi di contrasto di cotali organizzazioni. Nonostante tutti i temi trattati fossero interessanti e di grande importanza, l’argomento al quale ero maggiormente interessato era quello che trattava i modi con i quali si poteva arrivare (in linea pur sempre ipotetica ovviamente) alla risoluzione del problema “mafia”. Gli ospiti della conferenza affermavano che fino a pochi anni fa il mezzo utilizzato per cercare di contrastare la criminalità era il semplice contrasto con gli strumenti legali, giudiziari ed economici a disposizione degli organi ed apparati statali che si occupano dell’opposizione alla criminalità organizzata. Le esperienze maturate sul campo dalle principali figure del presente e del passato che hanno rivestito un ruolo chiave nella lotta alla mafia, hanno portato questi ultimi alla conclusione che il valersi dei semplici strumenti burocratici e legali non sia abbastanza. Per fare capire questo concetto Leoluca Orlando paragona la lotta alla mafia alle ruote di un carro. La prima ruota rappresenta i mezzi della legge, l’altra invece rappresenta la campagna di sensibilizzazione sul tema, la conoscenza, l’educazione ecc. Il sindaco di Palermo ribadisce che se le due ruote non vanno di pari passo si rischia che il carro invece di andare avanti giri su se stesso. Da  ciò si può giungere  alla conclusione che lo strumento più efficace per estirpare la vera e propria “piaga” delle organizzazioni a scopo criminale sia la conoscenza. 



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