Le regioni europee non saranno più divise dalla connessione internet
Negli ultimi anni l’Unione europea ha avviato numerose iniziative volte a ridurre il divario digitale tra i paesi membri. Una delle più recenti è il Digital compass che, tra i vari obiettivi prefissati per il 2030, stabilisce la presenza del 5G in tutti i centri urbani e il raggiungimento delle competenze digitali di base per l’80% della popolazione. Questa misura nasce da un’effettiva necessità, in quanto molte aree dell’Ue sono a livello di connessione isolate e vi è il rischio che tale divario digitale aumenti ulteriormente.
Secondo i dati Eurostat,
considerando la copertura di qualunque connessione di rete, si può notare come
ci sia un’importante disparità soprattutto tra il nord e il sud dell’Europa. Da
una parte ci sono Germania, Svezia e Paesi Bassi, paesi in cui le percentuali
di famiglie raggiunte dalle rete internet sono tra le più alte, superando nella
maggior parte dei casi il 95%. L’unica eccezione sono le regioni della Germania
dell’est che, forse per questioni storiche e sociali, hanno quote lievemente
più basse rispetto a quelle della parte ovest. Si può individuare questo, per
esempio, nella regione dell’est di Brandeburgo, attorno alla capitale tedesca,
dove il 90% delle famiglie è raggiunto da internet. La quota aumenta fino al
95% nella regione vicina a ovest, Sachen-Anhalt. La Svezia è l’unica in Europa ad aver raggiunto la quota
del 100% delle famiglie che possiedono una copertura della rete Internet.
Dall’altra parte, invece, ci sono i paesi dell’est e sud Europa, in particolare
la Grecia, il Portogallo e il sud Italia in cui non viene raggiunto neanche l’80% della popolazione. Sono tre regioni della Bulgaria ad avere
le percentuali più basse, inferiori al 75%. Seguono la regione portoghese
Alentejo (74%), la Calabria (77%), Centro in Portogallo (77%) e Yugozapaden in
Bulgaria (77%). Anche la Sicilia e la Puglia sono tra le regioni italiane che
non raggiungono l’80%. Una quota che viene invece ampiamente superata dalle
regioni del nord Italia. In particolare dalla provincia autonoma di Trento,
dall’Emilia Romagna (90%) e dal Veneto (89%). Questa differenza tra regioni
europee denota l’importanza di adottare misure volte a incentivare
infrastrutture più efficienti e maggiormente diffuse. Tuttavia, non è corretto
ridurre il problema solo alla mancanza di copertura internet. Spesso infatti la
questione riguarda anche le competenze digitali dei cittadini e la loro
tendenza a utilizzare o meno questo strumento.
Tra gli obiettivi del
Digital compass vi è anche il raggiungimento di una quota dell’80% di cittadini
europei che possiedono competenze digitali di base, un aspetto che viene
rilevato dall’indicatore Desi. Sono ancora forti le divergenze tra regioni in
termini di copertura, ma le distanze aumentano ulteriormente se si considerano
le persone che effettivamente dispongono di un accesso a internet. Tra gli
stati europei con la maggiore divergenza digitale tra le proprie regioni, vi è l’Italia.
Infatti la diffusione di internet divide il paese in due, influenzando
probabilmente anche l’utilizzo che ne viene fatto. Da una parte il nord del
paese, ben fornito del servizio e dall’altra il sud, dove l’accesso a internet
in alcuni territori è gravemente limitato. Nel 2010, secondo quanto riportato da
Openpolis, nella regione più distante dalla media nazionale (52,5%), il Molise,
la quota di famiglie con accesso a internet da casa era il 43,9%. Quasi 9 punti
in meno della media nazionale, e a 14 punti dalla regione che allora aveva più
famiglie connesse (il Lazio, 58,2%). A quasi un decennio di distanza, nel 2019,
la regione meno connessa (Calabria) ha una quota di famiglie con accesso a
internet molto più alta: 67,3%. Ma il divario con la media nazionale è ancora
di quasi 9 punti. E anche il ritardo rispetto alla regione più connessa (il
Trentino Alto Adige, 81,1%) è rimasto quasi invariato: 13,8 punti percentuali.
Le regioni del sud, seppur con netti miglioramenti, rimangono sempre al di
sotto della media nazionale e si distanziano sempre di più dall’Italia
centro-settentrionale. Per esempio, nonostante il Piemonte (73,5%) risulti al
2019 al di sotto della media nazionale, presenta comunque un dato superiore a
quello di grandi regioni del sud come Calabria (67,3%) e Puglia (69,6%).
Secondo Openpolis,
è importante che, oltre a investire nelle infrastrutture di rete per
migliorarne la velocità, attraverso i fondi del Digital compass e quelli
del Next generation eu, ci siano maggiori investimenti per accrescere le
competenze digitali dei cittadini.
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