Le regioni europee non saranno più divise dalla connessione internet

Economia | 27 aprile 2021
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Negli ultimi anni lUnione europea ha avviato numerose iniziative volte a ridurre il divario digitale tra i paesi membri. Una delle più recenti è il Digital compass che, tra i vari obiettivi prefissati per il 2030, stabilisce la presenza del 5G in tutti i centri urbani e il raggiungimento delle competenze digitali di base per l80% della popolazione. Questa misura nasce da uneffettiva necessità, in quanto molte aree dellUe sono a livello di connessione isolate e vi è il rischio che tale divario digitale aumenti ulteriormente.

Secondo i dati Eurostat, considerando la copertura di qualunque connessione di rete, si può notare come ci sia un’importante disparità soprattutto tra il nord e il sud dell’Europa. Da una parte ci sono Germania, Svezia e Paesi Bassi, paesi in cui le percentuali di famiglie raggiunte dalle rete internet sono tra le più alte, superando nella maggior parte dei casi il 95%. L’unica eccezione sono le regioni della Germania dell’est che, forse per questioni storiche e sociali, hanno quote lievemente più basse rispetto a quelle della parte ovest. Si può individuare questo, per esempio, nella regione dell’est di Brandeburgo, attorno alla capitale tedesca, dove il 90% delle famiglie è raggiunto da internet. La quota aumenta fino al 95% nella regione vicina a ovest, Sachen-Anhalt. La Svezia è l’unica in Europa ad aver raggiunto la quota del 100% delle famiglie che possiedono una copertura della rete Internet. Dall’altra parte, invece, ci sono i paesi dell’est e sud Europa, in particolare la Grecia, il Portogallo e il sud Italia in cui non viene raggiunto neanche l80% della popolazione. Sono tre regioni della Bulgaria ad avere le percentuali più basse, inferiori al 75%. Seguono la regione portoghese Alentejo (74%), la Calabria (77%), Centro in Portogallo (77%) e Yugozapaden in Bulgaria (77%). Anche la Sicilia e la Puglia sono tra le regioni italiane che non raggiungono l’80%. Una quota che viene invece ampiamente superata dalle regioni del nord Italia. In particolare dalla provincia autonoma di Trento, dall’Emilia Romagna (90%) e dal Veneto (89%). Questa differenza tra regioni europee denota l’importanza di adottare misure volte a incentivare infrastrutture più efficienti e maggiormente diffuse. Tuttavia, non è corretto ridurre il problema solo alla mancanza di copertura internet. Spesso infatti la questione riguarda anche le competenze digitali dei cittadini e la loro tendenza a utilizzare o meno questo strumento.

Tra gli obiettivi del Digital compass vi è anche il raggiungimento di una quota dell’80% di cittadini europei che possiedono competenze digitali di base, un aspetto che viene rilevato dall’indicatore Desi. Sono ancora forti le divergenze tra regioni in termini di copertura, ma le distanze aumentano ulteriormente se si considerano le persone che effettivamente dispongono di un accesso a internet. Tra gli stati europei con la maggiore divergenza digitale tra le proprie regioni, vi è l’Italia. Infatti la diffusione di internet divide il paese in due, influenzando probabilmente anche l’utilizzo che ne viene fatto. Da una parte il nord del paese, ben fornito del servizio e dall’altra il sud, dove l’accesso a internet in alcuni territori è gravemente limitato. Nel 2010, secondo quanto riportato da Openpolis, nella regione più distante dalla media nazionale (52,5%), il Molise, la quota di famiglie con accesso a internet da casa era il 43,9%. Quasi 9 punti in meno della media nazionale, e a 14 punti dalla regione che allora aveva più famiglie connesse (il Lazio, 58,2%). A quasi un decennio di distanza, nel 2019, la regione meno connessa (Calabria) ha una quota di famiglie con accesso a internet molto più alta: 67,3%. Ma il divario con la media nazionale è ancora di quasi 9 punti. E anche il ritardo rispetto alla regione più connessa (il Trentino Alto Adige, 81,1%) è rimasto quasi invariato: 13,8 punti percentuali. Le regioni del sud, seppur con netti miglioramenti, rimangono sempre al di sotto della media nazionale e si distanziano sempre di più dall’Italia centro-settentrionale. Per esempio, nonostante il Piemonte (73,5%) risulti al 2019 al di sotto della media nazionale, presenta comunque un dato superiore a quello di grandi regioni del sud come Calabria (67,3%) e Puglia (69,6%).

Secondo Openpolis, è importante che, oltre a investire nelle infrastrutture di rete per migliorarne la velocità, attraverso i fondi del Digital compass e quelli del Next generation eu, ci siano maggiori investimenti per accrescere le competenze digitali dei cittadini.


 di Melania Federico

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