Decreto liquidità: nessun regalo alle imprese mafiose
Un appello al Governo e al Parlamento viene rivolto da Libera, Centro Pio La Torre e i promotori di GiustaItalia in vista dell’approvazione alla Camera del Decreto Liquidità. Le due proposte di modifica necessarie per garantire controllo e tracciabilità sui finanziamenti concessi ora che che viene aperta e ripartita la grande torta degli aiuti di Stato. La prima proposta di modifica volta ad impedire che a beneficiare del decreto siano anche gli imprenditori colpevoli, secondo sentenze di condanna di primo grado, di gravi reati: da quelli di mafia alla corruzione, dai reati fiscali ai delitti contro l'ambiente, nessuno escluso. La seconda proposta, l’accesso delle imprese alle risorse finanziarie sia reso effettivo in tempi rapidi, introducendo meccanismi di tracciabilità come il conto corrente dedicato e il codice univoco, che garantiscano corretto utilizzo e tracciabilità. "Confidiamo che il governo e i relatori del provvedimento - conclude l’appello di GiustaItalia - accolgano oggi in aula alla Camera, prima dell’inizio delle votazioni questa proposta ispirata da principi di giustizia, trasparenza ed equità. Non è accettabile, infatti, che di fronte alla necessità di destinare le risorse pubbliche alle situazioni di grave emergenza sociale ed economia che sta vivendo il nostro Paese non venga fatto il massimo per garantire, allo stesso tempo, maggiore celerità nella loro destinazione ed esclusione dai benefici di chi ha accumulato profitti in questi anni, a discapito delle imprese sane e oneste, rendendosi responsabile di gravi reati».
Ultimi articoli
- “Blocco stradale”, il reato che aggira la Costituzione
- Assostampa e Odg premiano i cronisti siciliani
- La mafia “sommersa”, un modello che intreccia tradizione e innovazione
- Cancemi, prima della strage Falcone Riina incontrò "persone importanti”
- Francesco Renda, lo storico della Sicilia e del movimento contadino
- Il Progetto educativo antimafia, dalla droga la minaccia più grave
- Pena di morte e diritti umani, Amnesty: mai tante esecuzioni nel mondo
- “O la va o la spacca”, le riforme che preparano lo scempio legislativo della giustizia
- Mafia & droga, come è cambiato il mercato degli stupefacenti
- Emilio Miceli nuovo presidente del Centro studi Pio La Torre