Nascosti in piena vista: gli occhi dei minori invisibili
Società | 27 giugno 2022
Un anno dopo la ricerca effettuata a Trieste, Ventimiglia e Oulx, zone di confine della frontiera Nord d’Italia, Save the Children è ritornata sugli stessi luoghi per vedere se e cosa è cambiato soprattutto per i minori migranti. Il rapporto “Nascosti in piena vista. Minori migranti in viaggio (attra)verso l’Europa” curato dal giornalista Daniele Biella raccoglie, infatti, le testimonianze e le storie di passaggi e respingimenti di minori soli o con le loro famiglie. Sono davvero tante le testimonianze di violenze e di umiliazioni subite durante il viaggio, delle vere e proprie violazioni dei diritti umani e dei diritti dei minori.
Nei primi tre mesi del 2022, sono stati 35 i minorenni stranieri non accompagnati respinti alle frontiere interne o esterne dell’UE, intercettati dalla coalizione di enti non profit europei Protecting Rights at Borders durante le loro attività. Solo ad aprile sono stati segnalati 38 minori non accompagnati in transito a Trieste, oltre a quelli accolti dal sistema istituzionale di protezione, 24 sono stati registrati in transito a Ventimiglia e 35 a Oulx. Nel rapporto si legge che i respingimenti dei “minori invisibili” non si presentano all’ingresso in Italia, ma vengono registrati ancora alle frontiere con la Francia, evidenziando anche il diverso trattamento a seconda dei luoghi di transito. A Claviere un minore non accompagnato ha più probabilità di essere ammesso presentandosi direttamente alla polizia di frontiera francese, a Mentone invece viene segnalata ancora la pratica della polizia di modificare la data di nascita per fare risultare la persona maggiorenne e quindi espellibile tramite il foglio di via, il refus d’entrée. Se la frontiera francese tende all’apertura, rimangono tuttavia praticamente insuperabili gli accessi dall’Italia alla Svizzera e all’Austria.
“Spesso questo transito, soprattutto nell’area Nord del Paese- dice Niccolò Gargaglia, responsabile dell’area protezione e inclusione minori migranti di Save the Children- è un transito invisibile. Per quanto composto da numeri relativamente importanti, rimane un fenomeno sottostimato. Ciò ha una ricaduta sul piano della protezione e dell’assistenza ai minori, soprattutto coloro che viaggiano soli, che da invisibili appunto rischiano di essere esposti a pericoli quali abuso, maltrattamento, sfruttamento e violenza”.
Secondo i dati riportati nel rapporto “Nascosti in piena vista” ad aprile sono 14.025 i minori stranieri non accompagnati presenti nel sistema di accoglienza italiano, secondo i dati Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di cui il 16,3% sono bambine e ragazze, quasi il 70% hanno tra i 16 e i 17 anni e oltre il 22% sono sotto i 14 anni. Per quanto riguarda le nazionalità, quest’anno troviamo gli ucraini al primo posto (3.906, pari al 27,9%, la cui quasi totalità è ospitata presso parenti o famiglie affidatarie), poi ci sono gli egiziani con il 16,6% e a seguire bengalesi, albanesi, tunisini, pakistani e ivoriani. Gli afghani sono 306 pari al 2,6%, a testimonianza della loro volontà di raggiungere altri Paesi in Europa. Ad aprile sono entrati nel territorio italiano 1.897 minori soli, di cui solo 272 con gli sbarchi alla frontiera sud e i restanti 1.625 entrati evidentemente dalla frontiera terrestre, in maggioranza ucraini (70,2%), egiziani (8,9%), afghani (3,7%). Le regioni che ne accolgono di più sono Lombardia (19,6%), Sicilia (18%) ed Emilia-Romagna (8,8%). Il flusso di minori non accompagnati, con l’arrivo della bella stagione, è aumentato considerevolmente: a Trieste dai 38 passaggi di aprile ai 60 di maggio, a Ventimiglia da 24 a 47, a Oulx addirittura da 35 a 150, per lo più ragazzi afghani, che arrivavano sia dalla rotta balcanica che dalla frontiera marittima, cioè dal Mar Mediterraneo, le cui traversate risultano sempre più letali e dove di recente ha ripreso vigore la tratta dalla Turchia alla Calabria.
“Chiediamo alla Commissione Europea- dice Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children- l’adozione di una Raccomandazione agli Stati Membri per l’adozione e l’implementazione di politiche volte ad assicurare la piena protezione dei minori non accompagnati ai confini esterni ed interni dell’Europa e sui territori degli Stati Membri, promuovendo il loro benessere e sviluppo psicofisico e velocizzando le procedure che riguardano i minorenni non accompagnati, tra cui i ricongiungimenti familiari. Chiediamo, altresì, ai governi europei di astenersi dall’utilizzo di pratiche che erroneamente distinguono fra categorie di rifugiati, rispettando il diritto internazionale e il principio del non respingimento, consentendo l’accesso a tutti i richiedenti asilo, e di estendere le buone pratiche istituite per i rifugiati ucraini a tutti i richiedenti asilo. Infine, riteniamo fondamentale l’adozione di sistemi di monitoraggio delle frontiere che permettano anche di perseguire i casi di violazione dei diritti umani”.
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