Murales della legalità a Canicattì nel nome di Saetta e Livatino

Società | 3 giugno 2021
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Inaugurata ieri, 2 giugno, Festa della Repubblica, “Il ricordo”, l’opera di street art firmata da due artisti emiliani, Luogo Comune e Riccardo Buonafede, che rappresenta un omaggio della comunità di Canicattì ai giudici Antonino Saetta, a suo figlio Stefano e a Rosario Livatino. Il fine è quello di comunicare ed educare alla legalità attraverso l’arte pubblica. Il murale, voluto dal Comune e dall’A.P.S. ON-OFF, a poche settimane dalla beatificazione di Rosario Livatino, a 31 anni dalla sua morte e a 33 da quella del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, è stato realizzato su una parete della palestra comunale di Canicattì.

Già la scelta del luogo, la palestra, vicina all’incrocio tra Via Giudice Antonino Saetta e Via Rosario Livatino, ha un suo preciso significato e motivazione: un quartiere periferico nella sua centralità urbana, un luogo di transito e mai di stasi relazionale. E’ fondamentale partire dai bambini e dai ragazzi, con la divulgazione e l’azione educativa sulla legalità, per trasmettere l’assoluto rifiuto della criminalità organizzata.

“Il ricordo” narra la storia dei due giudici uccisi dalla mafia, l’arte pubblica – il mezzo – esercita il senso critico e fa porre riflessioni. L’opera utilizza il registro della simbologia e dell’astrazione per celebrarne il ricordo, scegliendo un approccio rispettoso e delicato: una studiata composizione simmetrica pone al centro un riquadro dove simbolicamente viene rappresentata la strada statale in cui entrambi sono stati uccisi. Su questa mappa ideale e simbolica vengono inserite le date in cui i due giudici vengono uccisi e le coordinate geografiche di Canicattì, città che ne ha dato i natali. Antonino Saetta e Rosario Livatino vengono rappresentati con ritratti realistici alle estremità della parete, in sovrapposizione alla bilancia, simbolo di giustizia ed equilibrio.

Nella parte prospicente una dedica – che vuole essere quasi un’epigrafe – non solo a loro ma a tutte le vittime che sono state assassinate dalla mafia. Infine, due bande verticali, in una delle quali sono presenti un fiore e dei tracciati frastagliati a rappresentare le difficoltà di un percorso comune, interrotto poi dalla prematura morte. “La loro azione terrena, dice Andrea Tripaldi, Presidente di On-Off, è stata fermata, ma non il ricordo che perdura nella memoria della collettività e in quella dei loro cari. “Il ricordo”, in modo simbolicamente espressivo, vuole onorare la loro morte e rendere ancor più solidi nelle nostre coscienze i valori che Antonino Saetta e Rosario Livatino propugnavano in vita nella loro missione contro la criminalità organizzata”. “Continuiamo nel nostro impegno di voler trasmettere le eredità morali dei nostri Giudici – dichiara il sindaco Ettore Di Ventura – di cui sentiamo obbligo morale divulgare la memoria e la rettitudine, l’incorruttibilità e l’integrità affinché, così come cerchi concentrici che si propagano sulla superficie dell’acqua da dove si è lanciato il sasso, il loro esempio possa raggiungere e risvegliare le coscienze di tutte le Comunità. Siamo convinti che, attraverso il codice diretto fornito dalle arti urbane, il messaggio di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata possa essere più immediato, definito ed innegabile”.

Alla cerimonia di inaugurazione che, vista la data della speciale ricorrenza ha acquisito un ulteriore valore simbolico, hanno preso parte, oltre al sindaco Ettore Di Ventura e gli assessori della Giunta Comunale, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine del territorio e i familiari del Giudice Saetta. Sempre nel solco delle attività intraprese da questa Amministrazione Comunale per perseguire l’affermazione della legalità e la sensibilizzazione sul tema della lotta al fenomeno mafioso, il Comune di Canicattì ha pubblicato, nei giorni scorsi, un bando per individuare soggetti cui concedere i beni confiscati alla mafia che fanno parte del patrimonio indisponibile, da utilizzare per fini sociali. Gli interessati dovranno presentare domanda entro e non oltre le ore 12:00 del prossimo 30 giugno.

L’avviso è pubblicato all'Albo Pretorio on line e sul sito internet del Comune di Canicattì nella specifica sezione raggiungibile attraverso il link http://www.comune.canicatti.ag.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5121?fbclid=IwAR14N0enFeBk3JlH_9KVVcSGXJ-Op3KHLAuTA8S0JQSxXbAdbt9Y9ogmdlc

L'istanza, esente da bollo, unitamente a tutti gli altri allegati, dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante dell'Ente e dovrà pervenire al Comune di Canicattì secondo una delle seguenti modalità: - tramite Servizio Postale o equipollente mediante raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo Comune di Canicattì, C.so Umberto I, n. 59 92024 Canicattì (Ag) (farà fede la data di ricezione all'Ufficio protocollo generale del Comune di Canicattì); - tramite consegna a mano all'Ufficio protocollo generale del Comune di Canicattì sito al piano terra del Palazzo di Città, in Corso Umberto I, n. 59; - tramite PEC all'indirizzo: protocollo@pec.comune.canicatti.ag.it In caso di consegna a mano o tramite raccomandata, a garanzia dell'integrità della documentazione trasmessa, la stessa dovrà essere contenuta all'interno di un plico chiuso, sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura, e riportare all'esterno, oltre all'intestazione del mittente e all'indirizzo dello stesso, la seguente indicazione: "NON APRIRE - Avviso Pubblico per l'individuazione dei soggetti cui concedere l'utilizzo ai fini sociali dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata".

I beni messi a bando sono 2 terreni agricoli in c.da Giacchetto Palilla, 1 in c.da Cucca Vecchia, un appartamento in C.so Umberto I n. 4 e un altro in via Sen.Gangitano, 13, un garage sempre in via Sen.Gangitano n.13, e una villa in c.da Cucca Vecchia. “La procedura avviata per l’assegnazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, per destinarli a finalità sociali – commenta il sindaco Ettore Di Ventura - inserisce la nostra Città tra quelle più attive su questo fronte.”

 di Teresa Monaca

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