L’Ue investa più soldi per superare l’impatto della pandemia
Oltre la metà degli europei (56%) auspica che l’UE investa
maggiori risorse economiche per superare l’impatto della pandemia. Non a caso, la
salute pubblica si attesta in cima alla
lista delle priorità per i cittadini dell’UE (55%), insieme alla ripresa
economica (45%) e ai cambiamenti climatici (36%). È quanto emerge dalla seconda indagine
promossa dal Parlamento europeo volta a conoscere gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini
europei nel corso della pandemia di Covid-19 (la prima era stata realizzata ad
aprile 2020). La survey, condotta da Kantar nella seconda parte dello scorso
giugno, rivela che più di tre quarti degli europei (76%) ha sentito parlare
delle misure adottate dall’UE per fronteggiare il Covid-19 e le sue
conseguenze. Il 36% degli intervistati, con un aumento di tre punti rispetto al
primo sondaggio di aprile, sa anche quali sono questi provvedimenti. E, tra gli
intervistati che hanno dichiarato di conoscere le misure adottate dall’UE, è in
crescita il numero di chi si reputa soddisfatto delle decisioni adottate. Si
tratta del 49% del campione, un dato in netto aumento di quasi 7 punti percentuali
rispetto ad aprile 2020 (42%), che conferma il crescente sostegno pubblico alle
misure proposte, molte delle quali dovranno ancora essere attuate. Tuttavia, la
maggior parte degli intervistati (53%) continua a non essere soddisfatta del senso di
solidarietà dimostrata tra gli Stati membri dell’UE durante la crisi. Tale insoddisfazione
era emersa già in occasione della rilevazione di aprile, sebbene tale percentuale
si è ridotta del 4% rispetto alla precedente indagine. In aumento di cinque
punti percentuali (39%) è il numero dei cittadini europei che si considera soddisfatto.
Se, secondo la metà gli intervistati, l’EU ha saputo fronteggiare il Covid-19, la
maggioranza assoluta dei rispondenti (56%) sostiene che comunque sia necessario
impiegare un budget più ampio a livello europeo per combattere il Covid-19. Non
a caso, alla domanda relativa a quali politiche europee occorrerebbe destinare un
budget più cospicuo, la salute pubblica è in cima alla lista di priorità per i
cittadini europei. Il 55% degli intervistati ritiene che la spesa per la salute
pubblica sia la più importante, attestandosi come prima in 17 Stati membri
dell'UE. Seguono la ripresa economica e le nuove opportunità per le imprese
(45%), l'occupazione e gli affari sociali (37%), nonché la lotta ai cambiamenti
climatici (36%). E, in generale, l’esperienza della pandemia deve comunque
insegnare alle istituzioni europee ad essere più pronte a fronteggiare
situazioni simili. Circa due terzi degli intervistati (68%), infatti, concorda
sul fatto che “l’UE dovrebbe avere più competenze per far fronte a crisi come
la pandemia di Coronavirus”. E tale opinione è sostenuta da una maggioranza
assoluta in 26 Stati membri. Il bisogno, rimasto inalterato rispetto alla
rilevazione di aprile, di una UE che sappia fronteggiare crisi come quelle che
stiamo vivendo emerge anche dall’importanza di prendere le decisioni necessarie
il più presto possibile. I cittadini europei sono, di fatto, preoccupati della situazione
finanziaria personale dall'inizio della pandemia: quasi invariato da aprile, il
57% degli intervistati afferma di aver vissuto esperienze personali di
difficoltà economiche. Tuttavia, i cittadini di 15 Stati membri dell'UE scelgono
la "speranza" (41%) per descrivere al meglio il loro attuale stato
emotivo.
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