L’abbraccio, Antonino e Stefano Saetta uccisi dai mafiosi a Canicattì

Cultura | 23 ottobre 2019
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Trent’anni dopo l’eccidio per mano di Cosa nostra, un film documentario, “L’abbraccio”, della Bridge Film, scritto e diretto da Davide Lorenzano, racconterà la storia (mai raccontata) di Antonino Saetta, 65 anni, Presidente della Corte d’Assise d’Appello a Palermo, e del figlio Stefano, 35 anni. Entrambi vittime di un efferato agguato di mafia teso lungo la strada statale 640, in direzione Palermo, la notte del 25 settembre del 1988.

Saetta fu il primo giudice giudicante assassinato dalla mafia, chi emise le sentenze dei processi per gli omicidi del magistrato Rocco Chinnici e del Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. E chi avrebbe dovuto presiedere l’appello del famoso Maxiprocesso di appello alla mafia.


Il 25 ottobre, nell’anniversario della nascita del giudice Saetta, sarà ”lanciato“ dalla Rete il teaser del film in alta risoluzione. Il video promo sarà presentato giovedì 24 ottobre, alle ore 18.30, al Centro Culturale San Domenico di Canicattì, città natale del magistrato.

Interverranno al dibattito: Davide Lorenzano, regista; Cristian Patanè, produttore; Salvatore Di Marco e Antonino Pirrotta, Studio d’animazione Grafimated; Gabriella e Roberto Saetta, figli di Antonino Saetta; Ettore Di Ventura, Sindaco di Canicattì; Giovanni Salvaggio, Presidente dell’Associazione culturale Athena; Gaetano Augello, scrittore e storico.

L’Abbraccio Prodotto da Cristian Patanè. La produzione esecutiva è di Giuseppe Manfrè. La direzione della fotografia è di Daniele Ciprì. La colonna sonora (brano tema “Saette”) è di Bruno Bavota. Musiche di Bruno Bavota, Massimiliano Lazzaretti e Andrea Campajola. Con Gaetano Aronica e con la partecipazione straordinaria di Lidia Vitale. In collaborazione con Rai Teche, Rai Sicilia e Istituto Luce. Con il contributo di Banca Mediolanum e Cantina Milazzo-Terre della Baronia. Con il patrocinio del Comune di Palermo e del Comune di Canicattì



Il film

La trama esplora la vita del magistrato spaziando al legame padre-figlio, attraverso l’elaborazione di pregevoli ricostruzioni nel linguaggio della graphic novel animata, realizzati dallo Studio d’animazione palermitano Grafimated. Il film si rivolgerà perciò non soltanto ad un pubblico maturo e consapevole ma anche al target giovane e curioso. Una comunicazione pluridirezionale e innovativa, emozionale e necessaria, che inquadra una storia dimenticata, raccogliendo l’onore e l’onere di poterla storicizzare. Filmati d’epoca, documenti d’archivio, le immagini delle teche Rai: il documentario, distribuito prossimamente, conterrà interviste a familiari e ad amici di casa Saetta e a personalità autorevoli dalla magistratura e dal giornalismo. Tra questi, il giornalista televisivo Carmelo Sardo, il magistrato ed eurodeputato Caterina Chinnici e Antonino Di Matteo: per il pm, quello sull’eccidio Saetta, sarà il primo processo di mafia. Le riprese hanno compreso le città di Canicattì, Palermo, Caltanissetta e Roma Capitale, con la fotografia curata dall’occhio esperto del già David di Donatello Daniele Ciprì (“Vincere”, “È stato il figlio”, “La buca”, ecc), in una rappresentazione cinica ma romantica, a stretto contatto con Lorenzano, già autore e regista del docufilm indipendente Il Giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia in onda sugli schermi di Rai Storia e in streaming su Rai Play”.(Malgradotutto web)





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