Comunicati stampa | 08/11/2006
Una rivoluzione culturale per sconfiggere la mafia
Presentato stamane il progetto educativo antimafia curato dal Centro Studi Pio La Torre
PALERMO, 8 novembre 2006. “Combattere la mafia equivale a disgregare un sistema di potere e a costruirne uno nuovo attraverso una rivoluzione culturale antimafiosa”. A lanciare l’appello è lo storico Giuseppe Carlo Marino, che stamane al Rouge et noir ha inaugurato il ciclo di conferenze e proiezioni organizzate dal centro studi “Pio La Torre” e dedicate a “L’impegno e il sacrificio di una generazione contro la mafia”. Un progetto educativo antimafia che, in dieci appuntamenti, coinvolgerà oltre 5 mila alunni di cinquanta scuole superiori siciliane. E stamane erano oltre 700 gli studenti delle scuole superiori palermitane che hanno gremito la sala cinematografica di piazza Verdi. Per un giorno hanno lasciato i banchi di scuola per assistere ad una lezione sulla storia della mafia. Un incontro che, grazie all’ausilio di un moderno sistema di videoconferenza, ha coinvolto anche gli studenti di altri venti istituti collegati in rete dalle province di Messina, Catania, Agrigento, Trapani, Enna, Caltanissetta e Ragusa.
Marino, autore di una delle più complete apprezzate opere sulla storia della mafia, ha ripercorso il profilo evolutivo del fenomeno mafioso in Sicilia, dalle origini alla Seconda guerra mondiale: “La storia ci insegna che la prima antimafia è stata un prodotto tenace dei ceti popolari. La mafia dunque – sostiene il docente universitario di Storia contemporanea – non è un prodotto dei ceti popolari. Il popolo ha semmai imparato ad essere mafioso dalle classi dirigenti che hanno strumentalizzato la delinquenza comune. I gabelloti dicevano, infatti, di essere vittime della mafia e di uno Stato incapace di difenderli. E per questo si dicevano costretti ad allearsi coi mafiosi. Una tesi che purtroppo ricorre anche oggi”. Nel rispondere ai tanti quesiti posti dagli studenti, Marino ha indicato ai giovani anche una via da percorrere: “Prendere coscienza dell’esigenza di conquistare una nuova civiltà e dare vita ad una rivoluzione culturale antimafiosa”. Un obiettivo che ha spinto quest’anno il centro studi Pio La Torre a dedicare un ciclo di seminari e proiezioni al mondo della scuola. “Nel trasmettere la memoria dell’impegno di una generazione che ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia – spiega Vito Lo Monaco – vogliamo costruire nei giovani una salda identità antimafiosa”.
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