Comunicati stampa | 19/06/2006
Un appello per votare
Palermo, 19 giugno 2006. Centonove intellettuali siciliani sottoscrivono l'appello lanciato dal centro studi Pio La Torre in difesa della Costituzione. A firmare sono stati giuristi, avvocati, magistrati, docenti universitari, sindacalisti e rappresentanti del movimento antimafia. Un appello che arriva al termine di una campagna referendaria che ha visto il Centro "Pio La Torre" impegnato per spiegare ai cittadini le ragioni del "no". "L'attuale Riforma costituzionale - si legge nell'appello - mira ad un rafforzamento, senza alcun contrappeso, dei poteri del presidente del consiglio, il quale può persino sciogliere le Camere in caso di sfiducia parlamentare, mentre indebolisce i poteri della Camera dei deputati, sminuisce la funzione di garanzia e di equilibrio del Presidente della Repubblica, politicizza la Corte Costituzionale, complica in modo irrazionale il procedimento di formazione delle leggi".
Critiche da parte dei firmatari piovono anche sulla "devolution che attribuisce alle regioni competenza esclusiva in materia di organizzazione della sanità e della pubblica istruzione, senza compensazioni finanziarie, accentuando invece lo squilibrio tra le regioni ricche e povere, emarginando ulteriormente il Meridione e la Sicilia e creando disuguaglianza tra i cittadini nel godimento di diritti fondamentali". A spiegare la scelta di lanciare un appello per il "no" è Vito Lo Monaco, presidente del Centro "Pio La Torre": "La Costituzione non è una legge come tutte le altre. Non è un atto di parte. Rappresenta invece il fondamento della nostra democrazia e come tale va condivisa da tutti. Ecco perché la campagna referendaria deve superare la logica dello schieramento politico. Sappiamo anche che la Costituzione non è immutabile, ma non deve essere cambiata a colpi di maggioranza e non può essere né il terreno né l'arma dello scontro politico".
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