Comunicati stampa | 29/08/2008

NON CANCELLARE l'intitolazione dell'aeroporto di Comiso a Pio La Torre

La memoria di Pio La Torre è patrimonio di tutti gli italiani

di Franco La Torre
 
Dopo la reazione di rabbia e di amarezza alla decisione del Sindaco e della Giunta Comunale di Comiso di togliere l’intitolazione a Pio La Torre e Rosario Di Salvo dell’aeroporto di Comiso, la vasta eco di stampa, fortemente critica della decisione, e l’ampia adesione all’appello “Non cancellate Pio La Torre”, lanciato da Articolo 21, oltre ai numerosi messaggi di solidarietà, giunti da tutta Italia, hanno contribuito a sanare la ferita aperta da una decisione da tantissimi ritenuta inaccettabile e rendere quella decisione sempre più isolata. L’iniziativa di numerosi Deputati e Senatori di presentare un’interrogazione al Governo contro la decisione del Sindaco di Comiso e di informarne i Presidenti delle Camere conferma che il nome e la memoria di Pio La Torre non appartengano ad una parte, ma siano patrimonio di tutti gli italiani. Se il Sindaco di Comiso pensava che la sua decisione non avrebbe suscitato critiche, se non da parte dei familiari e di qualche “nostalgico” isolato, ebbene, l’ondata di reazioni, contrarie alla sua decisione, smentisce le sue aspettative e dimostra quanto fossero fondate le motivazioni che, solo un anno fa, erano alla base dell’intitolazione. Paradossalmente, bisogna essere grati di questa nefasta decisione, perché ha consentito la chiara, forte ed orgogliosa reazione di tante donne ed uomini, senza vincolo di appartenenza politica o di parte, che non intendono privarsi della memoria civile e democratica. Pio La Torre ha legato la sua storia politica alle lotte per la terra dei contadini poveri siciliani, a quelle per una Palermo che si affrancasse dallo strapotere mafioso, a quelle per un’applicazione dello Statuto siciliano, fedele ai principi che lo avevano ispirato, alla definizione di una strategia per lo sviluppo sostenibile della Sicilia e, su scala nazionale, al suo impegno contro la mafia e alla battaglia che in prima persona egli fece in difesa della Pace e contro la logica dei blocchi contrapposti. La storia e l’impegno politico di Pio La Torre sono quelli di una delle figure fondamentali della storia italiana nella difesa della legalità.
 
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Vito Lucio Lo Monaco
 
Dopo l'elezione lo scorso giugno, uno dei primi atti del sindaco di Comiso, nel ragusano, è stato quello di cambiare nome all'aeroporto della sua città, cancellando l'intitolazione (durata poco più di un anno) al parlamentare del Pci Pio La Torre, ucciso dalla mafia nell'82, e ripristinando la vecchia intestazione: «Vincenzo Magliocco», generale dell'Aeronautica morto in Etiopia nel '36.
 
Scelta che ha già innescato polemiche. Il primo cittadino, Giuseppe Alfano, di Alleanza nazionale, spiega di aver annunciato la sua intenzione in campagna elettorale e di aver mantenuto la promessa.
 
Poi aggiunge che «un vecchio sondaggio sul nome di La Torre aveva riscontrato scarso gradimento tra i cittadini» e puntualizza di non voler mettere in discussione «la figura e gli straordinari meriti di La Torre, ma è giusto conservare una denominazione che fa parte da più di mezzo secolo della memoria collettiva della città ».
 
L'intitolazione a La Torre, che proprio a Comiso e nel vicino aeroporto di Sigonella organizzò manifestazioni pacifiste contro le basi militari Nato, era stata decisa il 30 aprile dello scorso anno, quando l'allora sindaco di centrosinistra, Pippo Digiacomo, volle ricordare con una cerimonia i 25 anni dell'assassinio del leader comunista.
 
Vi presero parte il vicepremier Massimo D'Alema e il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, atterrati a Comiso con un Airbus A 319, insieme al presidente dell'Enac Vito Riggio.
Era il primo volo civile in un aeroporto la cui riconversione è costata circa 60 milioni e che entro la fine di quest'anno dovrebbe essere consegnato per iniziare la sua attività e diventare il quarto scalo della Sicilia.
 
Per il segretario del Pd, Walter Veltroni, «la figura di Pio La Torre è quella di un uomo politico che con enorme coraggio si è battuto contro la mafia e per mano della mafia è stato ucciso.
Cambiare nome all'aeroporto di Comiso è una scelta che non offende solo la sua memoria ma quella di tutti i siciliani onesti che sperano e credono che sia possibile costruire un futuro diverso e migliore per la propria terra».
 
Per il coordinatore nazionale di Sinistra democratica, Claudio Fava, il sindaco di Comiso «sottraendo alla città la memoria di La Torre, ragiona come un mafioso».
 
Digiacomo, ora deputato regionale Ds, dice: «Fa parte di un'antica consuetudine siciliana - dice - uccidere le persone due volte: prima fisicamente e poi nella memoria».  Dal Centrodestra si fa sentire la voce del senatore di Forza Italia Carlo Vizzini: «È per me un profondo dolore politico e personale vedere cancellata l'intitolazione dell'aeroporto di Comiso a Pio La Torre ed è ancora più incomprensibile che chi lo depenna lo definisca nello stesso giorno un uomo di grande valore che ha lottato contro la mafia».
 
«La decisione del sindaco e della giunta di centrodestra di Comiso di proporre la cancellazione dell'intitolazione dell'aeroporto di Comiso a Pio La Torre appare insensata e rozza», conclude il presidente del Centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco.
 
«Essa offende prima di tutto il popolo di Comiso perchè - aggiunge - ne disconosce l'impegno storico nel movimento per la pace e contro i missili, lede la memoria civile dei siciliani e degli italiani i quali, unitariamente, dai comunisti ai socialisti e ai cattolici, dai sindacati al movimento pacifista, con la forte presenza dell'Ars e degli enti locali, diedero vita, negli anni '80, a quel forte movimento per la distensione che fu concausa dell'uccisione di Pio La Torre per mano mafiosa».
 
Il Centro Pio La Torre fa appello a tutti i cittadini di Comiso e alle forze politiche e sociali democratiche «affinchè si mobilitino per impedire un gratuito atto di revisionismmo storico».
 
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Firma sul sito www.articolo21.info l'appello per NON CANCELLARE l'intitolazione dell'aereporto di Comiso a Pio La Torre.
L'appello è già stato sottoscritto da illustri esponenti del mondo politico-istituzionale
 
 
 
 
Leggi in allegato gli articoli i comunicati e le mozioni:

Franco La Torre