Comunicati stampa | 28/04/2017

LO STATO NON E' PIU' DEBOLE DI UN GRUPPO DI DELINQUENTI

“Noi che siamo giovani, molti di noi solo quest’anno hanno compiuto i diciotto anni, speriamo di assistere nel corso della nostra vita alla fine della mafia”. Questo l’auspicio di Daniele Minneci, dell’Ipssar “F.P. Cascino" di Palermo, uno dei tre studenti che hanno letto stamani le proprie considerazioni sul questionario sulla percezione mafiosa condotta dal Centro Pio La Torre tra gli studenti italiani che hanno partecipato al Progetto Educativo Antimafia promosso dal Centro Studi  durante la manifestazione in ricordo del 35° anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo in corso di svolgimento al Teatro Biondo alla presenza del Presidente della Repubblica.

“Lo Stato non è debole. Se lo Stato siamo tutti noi, non può essere più debole di alcuni gruppi di delinquenti. Abbiamo conosciuto e ricordato in questi mesi, uomini e donne che hanno combattuto le mafie e sono morti per questa ragione, sono diventati degli eroi esemplari, senza volerlo, solo perché avevano deciso di fare il loro dovere di cittadini. Pensiamo a Pio La Torre, a Rosario Di Salvo, a Piersanti Mattarella, a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino, a Rita Atria e Vito Ievolella, a Peppino Impastato, a Giuseppe Fava, a Mario Francese, a Ninni Cassarà, a Boris Giuliano”.

“Il fenomeno mafioso – per Elena Cillo, studentessa del Liceo “Pier Paolo Pasolini” di Potenza – ha mutato nel tempo le sue caratteristiche: mentre in passato le organizzazioni mafiose manifestavano il loro crescente potere con eclatanti atti di violenza, stragi e uccisioni, oggi, pur essendo la mafia ramificata e radicata nel tessuto sociale, ha deciso di agire nell’ombra abbandonando la sfida aperta alle istituzioni e concentrandosi in attività quali il riciclaggio di rifiuti tossici, traffico d’armi e di droga, produzione e distribuzione di falsi. Molto probabilmente è per queste ragioni che la presenza della mafia non viene percepita nella sua reale portata, fatta eccezione per le Regioni in cui essa ha radici più profonde”.

“I protagonisti nella lotta contro la mafia – è la riflessione di Manuel Cucca, dell’IISS “Giovanni Falcone” di Loano (Sv) – siamo noi, i ragazzi che un giorno avranno magari ruoli importanti e che, se ben educati ed informati oggi, diventeranno attori fondamentali di questa battaglia. Non basta mai sottolineare quanto sia importante insegnare questi principi nelle scuole; per fortuna negli ultimi anni la situazione è migliorata, soprattutto grazie a molteplici associazioni che hanno lo scopo di informare i giovani con testimonianze di persone che la mafia l’hanno vissuta per davvero”.

Ragazzi protagonisti anche in avvio di manifestazione con il Coro delle voci bianche del Conservatorio Bellini di Palermo, diretto dal maestro Antonio Sottile, che ha cantato l'inno nazionale e una canzone dedicata a Pio La Torre scritta da Gabriello Montemagno e musicata da Daniele Prestigiacomo.

 

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