Comunicati stampa | 15/01/2004

Comunicati Simposio Internazionale

 

Palermo, 15 gennaio 2004 - ore 13,00

VIGNA: “I SICILIANI CI AIUTINO A CATTURARE PROVENZANO”

Emergono già degli elementi interessanti durante i lavori del “simposio internazionale su Cosa Nostra e le mafie nel nuovo millennio”, che si tiene a Palermo al cinema Edison.

Nell’arco della mattinata il Procuratore Nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna si è concesso ai microfoni dei numerosi cronisti presenti. In merito all’intreccio tra mafia, politica e gestione sanità, pur con cautela considerato che tuttora sono in corso le indagini, il procuratore ha sottolineato come “quello dello sanità sia un settore appetibile, alla luce della sempre maggiore invasività di Cosa Nostra nei settori economici. Questa tendenza – ha aggiunto- è sempre esistita, ma si è sviluppata maggiormente dopo le stragi del ‘92 e del ’93. Dopo quelle stragi, volute dall’ala militarista di Cosa Nostra (Brusca, Riina, Bagarella), e la conseguente risposta dello Stato, la mafia ha adottato una strategia più mimetizzata, dedicandosi agli affari. Oggi l’ala che domina Cosa Nostra –ha dichiarato Vigna- preferisce fare affari e non stragi. Escludo pertanto colpi eclatanti contro le istituzioni”. Sollecitato dai cronisti in merito alle possibilità di catturare Provenzano, Vigna ha risposto che:”da parte delle forze di polizia e della magistratura c’è un forte impegno, quello che mi chiedo invece è quanti siciliani sanno dove si trova Provenzano ma non collaborano? La cattura è difficile – ha poi aggiunto- perché Provenzano ha creato attorno a sé una protezione attraverso circoli chiusi che comunicano con i “pizzini” e si nasconde nelle campagne. Diventa quindi difficile il pedinamento e l’ausilio delle tecnologie moderne come ad esempio le microspie”.

In merito alla possibilità che qualcuno abbia gestito la latitanza del boss, Vigna ha escluso che ci siano stati interessi in tal senso. “Forse – ha precisato- c’è stato però uno scambio di informazioni fra la mafia ed ambienti professionali insospettabili”.

C’è stato spazio anche per una battuta sul “Lodo Schifani”, “a tal riguardo -ha dichiarato- non valuto la posizione del ministro Castelli, ma ho fiducia nella Corte Costituzionale”.

L’ufficio stampa

 

Palermo, 15 gennaio 2004 - ore 15,00

PALERMO. UN CONFRONTO FRA COSA NOSTRA E MAFIA CINESE.

Il simposio sulle mafie come occasione di confronto fra le diverse forme di criminalità internazionale. Stamane è stato fatto un parallelo fra Cosa Nostra e la Triade cinese. Secondo il professore Yiu Kong Chu, dell’Università di Hong Kong: “non ci sono specifici rapporti tra le due associazioni criminose. Esiste però una mafia radicata nelle comunità di cinesi in Italia che non ha rapporti né con Cosa Nostra né con la Triade, ma che comunque gestisce il traffico dei clandestini ”. Durante il suo intervento il professore Chu ha mostrato un filmato che illustrava i rituali di affiliazione alla Triade. “Fino agli anni ottanta- ha detto- il rituale di affiliazione avveniva col sangue, oggi – a causa dei rischi di contagio dell’Aids- si è semplificato e prevede solo il gesto simbolico del dito morso dal nuovo affiliato. Una volta entrati nell’organizzazione, non è più possibile uscirne”. Secondo il Procuratore Nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna: “le mafie straniere, compresa quella cinese, sono organizzazioni di servizio per Cosa Nostra, che da esse – come cliente- acquista stupefacenti ed armi”. 

L’ufficio stampa

Dr. Pierluigi Vigna - Procuratore Nazionale Antimafia

Dr. Pierluigi Vigna - Procuratore Nazionale Antimafia