Comunicati stampa | 10/03/2018
Appello degli studenti di giurisprudenza a sostegno del Centro Studi Pio La Torre
In questi giorni da più parti è stato lanciato un appello al presidente della Regione, alla giunta e all’assemblea regionale siciliana, agli organi di informazione a tutti i cittadini affinché venga assicurata la continuità del lavoro ultratrentennale del Centro Studi Pio La Torre, messo seriamente a rischio dal profondo taglio dei contributi regionali. All’appello lanciato dal docente della Luiss di Roma Antonio La Spina e sottoscritto da numerosi docenti universitari ed esponenti della società civile, tra i quali il professor Vincenzo Militello dell’Università di Palermo (per sottoscrivere l’appello clicca qui) si aggiunge anche quello degli studenti universitari della facoltà di giurisprudenza di Palermo, per il tramite delle associazioni studentesche Run, Rum, ReAzione, Avanti, Scia, Udu, Vivere e Intesa. “Il Centro Studi Pio La Torre svolge un ruolo fondamentale di stimolo, approfondimento e informazione per gli studenti di tutte le età e in tutto il territorio nazionale”, hanno scritto le associazioni in un comunicato congiunto, “in particolare gli studenti di Giurisprudenza della Università degli Studi di Palermo negli anni hanno beneficiato delle opportunità di studio e approfondimento fornite dal Centro Studi, entrando in sinergia con gran parte delle associazioni studentesche e creando con quest’ultime numerosi momenti di incontro e riflessione su questioni pubbliche, come l’incontro con i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana o il confronto tra le ragioni a sostegno delle differenti posizioni sul referendum costituzionale”.
L’intento delle associazioni universitarie e dei rappresentanti in Consiglio di Corso di Studi è quello di riportare all’attenzione della società civile e delle istituzioni la situazione economica del Centro Studi Pio La Torre, preoccupati dall’idea che lo stesso Centro non possa più svolgere la sua funzione di stimolo e informazione neutrale e il suo ruolo di baluardo dell’antimafia tra i giovani, o possa addirittura chiudere definitivamente. “Il Centro Studi Pio La Torre ha la possibilità di operare nel territorio grazie ad un esiguo contributo dei propri associati e al finanziamento erogato dall’amministrazione regionale”, continua il comunicato diramato dalle associazioni studentesche, “lo scorso anno, a fronte di una richiesta iniziale di 120,000 euro da parte della Commissione del Centro Studi, il governo regionale ha corrisposto una somma pari a 66.000 euro; quest’anno, a fronte di una richiesta maggiore rispetto all’anno precedente (279.000€), dettata dall’aumento delle attività e dalle impellenze economiche degli anni precedenti, il governo regionale ha corrisposto una somma di 16.800 €. Appare evidente che i fondi a disposizione del Centro risultino esigui rispetto alle numerosissime attività in programma e agli impegni sostenuti negli anni”.
“Riteniamo corretta una revisione della spesa pubblica, riteniamo corretta la penalizzazione della associazioni che fanno un uso sregolato del finanziamento pubblico e pongono in essere iniziative inefficaci e di facciata, soprattutto se hanno come tema l’antimafia”, conclude il comunicato, “tuttavia, non comprendiamo perché non venga premiata l’attività del Centro Studi e non si tutelino le associazioni che dei finanziamenti pubblici fanno un uso corretto e concreto; è sbagliato, a nostro avviso, tagliare i fondi a tutti senza fare le dovute differenziazioni”. Come precisano gli Giuseppe Verrigno e Pietro Distefano, ex consiglieri del corso di studi in giurisprudenza, la vicinanza della associazioni al Centro Studi nasce “non dall’esigenza di criticare questo o altro governo regionale (principale erogatore dei fondi al Centro), ma da quella di tutelare un soggetto che ha assunto grande importanza negli anni per l’approfondimento, l’informazione e la formazione degli studenti che noi e le asssociazioni studentesche rappresentiamo”.
Gli Studenti