Comunicati stampa | 29/04/2006
24° Anniversario dell'uccisione di Pio La Torre e Rosario di Salvo
PALERMO, 29 aprile 2006
24° ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DI PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO
"Ricordare Pio La Torre e il suo impegno civile nelle scuole", è la scelta operata nel 24°anniversario dell'uccisione del segretario regionale del Pci e del suo collaboratore Rosario Di Salvo.
Le scuole palermitane hanno saputo rispondere all'appello lanciato dal Centro studi "Pio La Torre". Erano davvero tanti, infatti, i ragazzi che questa mattina hanno gremito la palestra del Liceo Garibaldi a villa Gallidoro. "Dobbiamo costruire nei giovani -ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro - la memoria della lotta alla mafia e su questo indirizzare il futuro dei Siciliani. Ancora oggi troviamo nelle lezioni di Pio temi di attualità: lotte per il lavoro, per la pace, l'autonomia siciliana e soprattutto la battaglia contro la mafia. La Torre intuì che per sconfiggere Cosa nostra bisognava colpire il patrimonio illecito". Lo Monaco ha ricordato come "oggi, grazie alla legge Rognoni-La Torre, nei beni confiscati ai mafiosi lavorano i ragazzi delle cooperative".
La mattinata era cominciata con un minuto di silenzio in ricordo dei caduti di Nassiriya e con la proiezione del dvd di Ottavio Terranova sulla vita di Pio La Torre. Insieme alla figura del leader comunista è stato ricordato anche Rosario Di Salvo, il compagno di La Torre che rinunciò ad un tranquillo impiego da ragionare per stargli a fianco come autista e come fidato collaboratore. Per questo la mattina del 30 aprile venne ucciso. "Credo che quella di mio padre - ha detto la figlia Tiziana Di Salvo - sia stata una scelta difficile, ma l'unica possibile. Una scelta che ha inevitabilmente cambiato la nostra vita. So però che mio padre è morto perché faceva il suo dovere". Nella vigilia del ventiquattresimo anniversario dell'agguato di piazza Turba, sono stati ricordati anche Ninni Cassarà, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella e Beppe Alfano. I giornalisti Valeria Scafetta e Leandro Salvia hanno intervistato Liliana Cassarà (sorella del vicequestore ucciso il 6 agosto 1985, Mimma Alfano (moglie del giornalista ucciso l'8 gennaio del 1993), Rita Borsellino (sorella del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 nella strage di via D'Amelio) e Bernardo Mattarella (figlio del presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio del 1980). "Quest'anno - spiega Vito Lo Monaco - abbiamo deciso di ricordare anche le altre vittime. Un'indagine condotta nei mesi scorsi ha evidenziato infatti una scarsa conoscenza nei giovani di figure simbolo della lotta alla mafia. Non ricordano i nomi, non sanno i motivi per cui hanno perso la vita. Per questo insieme ad insegnanti, magistrati e parenti delle vittime abbiamo deciso di dedicare agli studenti e al mondo delle scuola questo 24°anniversario". Alla commemorazione ha partecipato anche una delegazione di giovani studenti venuti da Locri insieme ai rappresentanti dell'Osservatorio antimafia di Catanzaro. Presente anche il sostituto procuratore di Palermo, Antonino Ingroia che ha sottolineato come "nonostante la cattura di Provenzano, la mafia non è certo finita". Il magistrato si è poi detto "orgoglioso per l'arresto del boss, ma anche preoccupato per la celebrazione mediatica. E' bene stare coi piedi per terra: la fine di Cosa nostra non coincide con la cattura di un capo. La mafia è un sistema di potere ancora forte".
Altri incontro sono previsti oggi pomeriggio alle 18 e 30 a Caltavuturo, domani alle 17 a Monreale e in contemporanea a Castelbuono. Sabato 6 maggio alle 9 è prevista una manifestazione anche a San Cipirello.
Domani mattina, alle 9, l'appuntamento sarà invece in via Li Muli (già piazza Turba), dove verrà deposta una corona di fiori nel punto in cui Pio La Torre e Rosario Di Salvo vennero trucidati dai sicari di Cosa nostra.
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